I palestinesi protestano contro l’aumento dei prezzi e il caos della sicurezza in Cisgiordania

MEMO. I palestinesi nelle città occupate di Hebron/al-Khalil e Betlemme, in Cisgiordania, hanno organizzato proteste contro l’aumento dei prezzi e il caos nella sicurezza, chiedendo all’Autorità Palestinese (ANP) di assumersi le proprie responsabilità nei loro confronti.

Camion e tassisti hanno preso parte alle proteste, organizzate nei centri di entrambe le città. Gli autisti e altri manifestanti hanno gridato: “No all’aumento dei prezzi… Vogliamo vivere”.

Hanno anche chiesto all’Autorità Palestinese di ridurre i prezzi, cancellare le nuove tasse e porre fine al caos della sicurezza, principalmente a Hebron.

Il membro del Sindacato pubblico per i lavoratori dei trasporti, Adel Amr, ha dichiarato: “Il nostro messaggio all’ANP è chiaro: vogliamo vivere dignitosamente e respingiamo gli aumenti dei prezzi”.

Ha aggiunto: “Chiediamo all’ANP di aumentare il controllo sui mercati locali, di portare in tribunale coloro che speculano con i prezzi per punirli e annullare le tasse imposte dal ministero delle Finanze”.

Isam Takrori, uno dei manifestanti, ha dichiarato: “Le proteste di We Want to Live sperano che il governo riduca le tasse, oltre ad abbassare i prezzi di carburante e cibo”.

Le proteste sono giunte a seguito di diversi provvedimenti imposti dalla ANP, tra cui l’imposizione di nuove tasse che hanno portato a notevoli rincari dei materiali di base.

Sabato il governo della PA ha dichiarato la costituzione di un comitato di studio e follow-up sul tema del rialzo dei prezzi nei mercati locali.