Ramallah – InfoPal. Venerdì 14 settembre, decine di cittadini palestinesi ed attivisti internazionali sono rimasti intossicati a Bil’in, in seguito alla dura repressione del corteo settimanale di protesta contro gli insediamenti coloniali e il Muro di separazione. Il corteo era stato organizzato con il titolo: “Seppellire Oslo e tutti gli accordi con l’occupante israeliano”.
Lo riporta un comunicato del Comitato popolare per la resistenza al Muro e alla colonizzazione, secondo cui “i soldati dell’occupazione israeliana hanno sparato proiettili ricoperti di gomma, gas lacrimogeni e bombe sonore, e hanno spruzzato i manifestanti con acque reflue contaminate da sostanze chimiche. Ciò è avvenuto quando i partecipanti al corteo sono giunti nelle terre di Abu Lemon, in prossimità del Muro dell’Apartheid”.
Il Comitato aggiunge che “una bomba a gas ha colpito alla testa un sostenitore ferendolo. Ci sono stati decine di casi di vomito e soffocamento”.
I manifestanti hanno bruciato una bara che simboleggia gli accordi di Oslo, chiedendone la cancellazione e anche quella degli accordi economici di Parigi, e il ripudio di tutti gli obblighi derivanti da essi. Inoltre hanno domandato la liberazione di tutti i prigionieri politici decani nelle carceri israeliane.