I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane continuano la loro lotta per la dignità

Quds Press. Il Club dei Prigionieri palestinesi ha confermato, giovedì sera, che i prigionieri nelle carceri israeliane hanno deciso di continuare la loro lotta che dura ormai da 26 giorni.
L’amministrazione carceraria israeliana ha, infatti, parzialmente ritirato alcune delle sue procedure, in particolare per quanto riguarda le uscite dei prigionieri nel cortile del carcere e ha rifiutato di accettare la richiesta dei prigionieri di Nafha di eliminare i varchi di ispezione elettronica.

Il Club dei Prigionieri ha aggiunto in una dichiarazione ricevuta da Quds Press che “alla luce di tutto ciò, i detenuti hanno informato l’amministrazione penitenziaria che stanno proseguendo le loro azioni di disobbedienza e ribellione contro le regole di detenzione, fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte pienamente e radicalmente, in particolare quella relativa alla questione dei prigionieri della prigione di Nafha.
“Se l’amministrazione carceraria mantiene la sua posizione attuale, i prigionieri annunceranno uno sciopero della fame a tempo indeterminato, il 25 marzo”.

Il Club dei Prigionieri ha sottolineato che “tale posizione è condivisa da tutte le fazioni, rappresentate dal Comitato Supremo nazionale di emergenza per i Prigionieri, che si è formato a seguito delle misure imposte dall’amministrazione carceraria” dopo che sei prigionieri erano stati liberati dal carcere di Gilboa, lo scorso settembre, per poi essere nuovamente detenuti.

Il Club ha chiesto di “continuare le attività a sostegno dei prigionieri nella loro battaglia fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte e di lavorare per sostenerli in modo degno dei loro sacrifici”.
A fine gennaio di quest’anno, i prigionieri nelle carceri israeliane erano circa 4500, tra i quali 34 donne, 180 minorenni e 500 detenuti amministrativi.