I rapiti di Gaza subiscono abusi e torture sistematiche nelle carceri israeliane

Gaza. Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha denunciato che i palestinesi rapiti nella Striscia di Gaza subiscono abusi e torture sistematici nelle carceri israeliane.

Il PCHR ha pubblicato lunedì un rapporto di 129 pagine che documenta l’uso sistematico della tortura e il trattamento disumano dei palestinesi di Gaza rapiti da Israele dal 7 ottobre 2023.

Il rapporto, intitolato “Tortura e genocidio: il futuro infranto degli ex-detenuti palestinesi a Gaza”, dipinge un quadro terrificante dei crimini sistematici perpetrati contro i palestinesi rapiti a Gaza e si basa sulle testimonianze di 100 ex-ostaggi, tra cui 10 donne, e sulle visite legali effettuate ad altri 53 detenuti da parte di esperti in materia di diritti umani legati al PCHR.

Conclude che il trattamento riservato ai palestinesi di Gaza equivale a tortura e che tale tortura è parte integrante del genocidio in corso contro il popolo palestinese.

Alcune delle conclusioni chiave documentate nel rapporto includono la detenzione arbitraria di massa di civili, inclusi bambini e anziani, da case, ospedali, rifugi, strade e posti di blocco, mentre cercavano riparo dai bombardamenti.

Le forze israeliane li hanno privati ​​dei loro effetti personali, delle loro case e della loro dignità, li hanno arrestati in circostanze brutali e terrificanti e li hanno torturati deliberatamente e metodicamente basandosi esclusivamente sulla loro identità.

Dopo averli sottoposti alle forme più orribili di abusi e condizioni disumane, i rapiti sono stati rilasciati in uno stato di grave indebolimento, molti con ferite permanenti, e sono stati abbandonati in una zona di guerra, pienamente consapevoli che le loro possibilità di sopravvivenza erano fortemente ridotte.

Il PCHR ha concluso che queste condizioni di vita sono state deliberatamente progettate dalle autorità israeliane per indurre una morte lenta, riducendo le possibilità di sopravvivenza delle vittime di tortura intrappolate nel mezzo dei continui attacchi militari e del blocco, e sono state quindi calcolate per provocare la distruzione fisica del gruppo palestinese.

Un’altra constatazione documentata nel rapporto è la detenzione di palestinesi a Gaza senza accusa né accesso a un avvocato, in condizioni disumane.

Altre conclusioni indicano che i rapiti sono stati sottoposti a brutali torture fisiche e psicologiche, tra cui percosse, elettrocuzioni e violenza sessuale.

Il rapporto documenta prove dell’intenzione di annientare la popolazione di Gaza da parte di autori diretti, evidenziando come la retorica genocida e disumanizzante di alti funzionari israeliani si sia diffusa fino al territorio, plasmando le azioni del personale di livello inferiore, incluso l’uso sistematico della tortura.

Il PCHR afferma che, ad oggi, migliaia di palestinesi rapiti da Gaza, arrestati dopo il 7 ottobre 2023, rimangono detenuti in Israele e continuano a essere sottoposti a torture e maltrattamenti.

Le forze israeliane hanno detenuto palestinesi appartenenti a gruppi vulnerabili come bambini, anziani e persone con disabilità.

La posizione e il destino della stragrande maggioranza di queste persone rapite rimangono sconosciuti, con le autorità israeliane che negano l’accesso a famiglie, avvocati e organizzazioni umanitarie internazionali, rendendole vittime di sparizioni forzate.

Molti sono stati fatti sparire forzatamente dalle forze israeliane. Una piattaforma di segnalazione online lanciata dal PCHR nell’agosto 2024 ha già ricevuto centinaia di casi di sparizioni forzate.

Questi atti sono stati compiuti con l’intento di annientare la popolazione palestinese di Gaza, ha riferito il PCHR.

Il PCHR ha invitato i paesi a far rispettare il diritto internazionale, a prevenire il genocidio e la tortura e a indagare sui crimini di genocidio e tortura sotto la giurisdizione universale.

Il PCHR esorta il Procuratore della Corte penale internazionale a esigere il libero accesso ai luoghi di detenzione e un’azione urgente da parte dell’ICC affinché inserisca la commissione del crimine di genocidio nei mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex-ministro della Guerra Yoav Gallant.

Nonostante l’ampio riconoscimento dell’uso della tortura contro i palestinesi di Gaza dall’ottobre 2023, il suo utilizzo è stato raramente analizzato nel contesto più ampio del genocidio in corso contro il popolo palestinese.

Questo rapporto mira a colmare questa lacuna esaminando la tortura non solo come violazione dei diritti umani o crimine di guerra, ma anche come componente integrante del genocidio israeliano contro i palestinesi.

Da oltre 18 mesi, il regime israeliano bombarda incessantemente Gaza, lasciando i suoi 2,3 milioni di residenti in uno stato di sofferenza inimmaginabile.

Il genocidio in corso perpetrato dalla macchina di morte israeliana ha causato la morte di quasi 53 mila palestinesi, tra cui migliaia di donne e bambini, e il ferimento di oltre 111 mila persone. Innumerevoli altre persone rimangono sepolte sotto le macerie, e la reale portata della devastazione è probabilmente molto più elevata.

Traduzione per InfoPal di F.L.