Tel Aviv – Palestine-info. Una ricerca medica condotta da specialisti dell'Univ. di Tel Aviv evidenzia che gli effetti psicologici dei razzi palestinesi durante l'aggressione a Gaza continuano a lasciare tracce fino ad oggi, più di quanto alcuni credono, sui coloni degli insediamenti fatti oggetto del lancio di questi razzi.
Il quotidiano “Yedioth Aharonot”, il 19 aprile, ha pubblicato i risultati di questo studio condotto da 130 specialisti, i quali hanno svolto alcune deduzioni a partire dallo stato psicologico degli abitanti di quelle zone (le colonie colpite dai razzi palestinesi), soprattutto di quella di Sderot.
Il quotidiano israeliano stesso ricorda che l'aggressione venne giustificata dall'intento di porre fine al lancio dei razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud della Palestina occupata nel 1948 [Israele, ndr] ed annientare il movimento di resistenza islamica Hamas. Così dalla Striscia si rispose con un intenso lancio di razzi verso le zone limitrofe [la gittata di questi razzi è molto limitata e tra l'altro non sono dotati di testata esplosiva, ndr], causando un forte impatto negativo sui coloni a livello psicologico.
Lo studio afferma che “ogni allarme delle sirene prima dell'arrivo dei razzi palestinesi produceva un brutto effetto psicologico sui coloni di quella regione, con panico e depressione, anche se poi quei razzi non colpivano l'obiettivo”.
Il quotidiano israeliano riporta le parole di uno degli specialisti che hanno condotto lo studio: “I fatti di Gaza hanno reso molti di questi coloni staccati dalla realtà, così come hanno incrementato i loro sentimenti d'indifferenza verso gli altri, il che è un segnale grave da ricondurre ad uno stato psicologico di seria instabilità”.