I ribelli siriani conquistano il valico: Israele chiude l’area del Golan

Gerusalemme-AFP. Nella giornata di mercoledì, Israele ha chiuso l’area circostante Quneitra, sulle alture del Golan, in seguito al ferimento di un ufficiale dell’esercito israeliano causato da colpi vaganti, dopo che i ribelli siriani hanno preso il controllo del valico di frontiera.

Secondo le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite, preposte al monitoraggio della linea di armistizio, diversi colpi di mortaio sono caduti vicino alla propria postazione, quando i miliziani ribelli, tra cui alcuni appartenenti al gruppo affiliato di al-Qaeda, al Nusra, hanno preso d’assalto il valico durante scontri mortali con le truppe governative.

“Da quello che sappiamo, le forze dell’opposizione hanno annientato quelle governative nella parte siriana del valico di Quneitra e, tra le prime, vi è anche il fronte al-Nusra, che ultimamente ha lasciato il valico nelle mani delle forze dell’opposizione”. Ciò è quanto dichiarato all’agenzia di stampa AFP dal portavoce dell’esercito israeliano, il tenente colonnello Peter Lerner.

Secondo quest’ultimo, da mercoledì, è stata condotta una “vasta offensiva” lungo tutta la zona siriana della linea del cessate il fuoco, oltre a numerosi casi di “colpi vaganti”.

I tre colpi di mortaio e gli spari hanno colpito la parte israeliana delle alture, ferendo lievemente un ufficiale dell’esercito, ha dichiarato.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani, gruppo di monitoraggio con sede in Gran Bretagna, ha riferito che durante gli scontri sono morti almeno 20 soldati siriani e quattro ribelli.

Secondo la Forza Osservatori ONU sul Disimpegno (UNDOF) ci sono stati duri scontri durante l’intera giornata di ieri e oltre.

“Dall’alba di mercoledì mattina 27 agosto, l’UNDOF ha rilevato pesanti combattimenti tra le forze armate siriane e i membri dell’opposizione nell’area di demarcazione”, ha riferito il portavoce Stephane Dujarric.

“Numerosi colpi di mortaio sono caduti sulle postazioni ONU o nelle vicinanze. L’artiglieria israeliana ha aperto il fuoco in risposta a ciò”.

Il comandante delle forza UNDOF è in stretto contatto con le autorità siriane e con quelle militari al fine di esortare alla moderazione e prevenire un’escalation del conflitto.

In riferimento alla conquista del valico da parte dei ribelli, ha affermato: “In questo momento l’UNDOF non è nella posizione di confermare questa vittoria in quanto l’offensiva è ancora in corso”.

Una simile presa di potere del valico da parte dei ribelli fu condotta nel giugno del 2013, ma l’esercito siriano riuscì a riprenderne il controllo.

L’esercito israeliano ha affermato di avere “cospicue forze” sul campo ed essere preparato a ogni eventualità, grazie al dispiegamento di truppe che circoscrivono l’area come misura difensiva.

“Abbiamo dichiarato una zona militare chiusa nelle vicinanze del valico e delle strade che vi conducono. Siamo preparati a possibili conseguenze su Israele”, ha dichiarato Lerner.

Dopo la Siria, Israele

“Da qualche tempo le forze dell’opposizione, incluso il fronte al-Nusra, sono posizionate alla frontiera ma ciò non comporta necessariamente una maggiore minaccia per Israele”.

Le suddette forze hanno più volte ribadito che, una volta concluso il loro operato in Siria, si dirigeranno verso Israele. Ora sono impegnate in Siria e quindi dobbiamo essere pronti per un possibile cambiamento della situazione”.

Inizialmente, le truppe israeliane avevano riportato di aver risposto all’offensiva colpendo due postazioni dell’esercito siriano.

A seguito degli scontri scoppiati nella zona siriana delle alture del Golan, il livello di allerta si è alzato nella parte israeliana, ha riferito un portavoce, senza confermare che si è alzato ai massimi livelli.

Domenica, almeno cinque razzi hanno colpito la parte israeliana delle alture e, secondo l’esercito, ciò è avvenuto a causa di colpi vaganti.

In giugno, un ragazzo israeliano fu ucciso in un attacco transfrontaliero intenzionale, spingendo gli aerei da guerra israeliani ad attaccare le sedi e le postazioni militari siriane.

Israele, tecnicamente in guerra con la Siria, ha conquistato 1.200 kmq delle alture del Golan durante la guerra dei Sei Giorni del 1967, in seguito annettendoli con un’azione mai riconosciuta dalla comunità internazionale.

Dall’inizio del conflitto in Siria, scoppiato nel 2011, la situazione sulle alture del Golan è stata tesa, con un numero crescente di razzi e colpi di mortaio che colpiscono la parte israeliana, molti dei quali vaganti, spingendo a occasionali risposte armate.

L’azione dell’UNDOF è andata via via scemando in seguito al ritiro delle truppe da parte delle nazioni contribuenti di fronte al persistere dei combattimenti.

Le Filippine hanno dichiarato il rimpatrio del proprio contingente 331 dall’UNDOF, imitando le precedenti mosse di Australia, Croazia e Giappone.

Traduzione di Patrizia Stellato