Il 2011 si apre con nuove violenze israeliane: 2 morti e bombardamenti sulla Striscia Gaza

Gaza – InfoPal. L'anno nuovo, in Palestina, è nato sotto il segno della violenza israeliana, com'era tragicamente prevedibile.

La prima vittima del 2011 è una donna, Jawaher Abu Rahmah, di 36 anni, morta il 1° gennaio, soffocata dai gas lacrimogeni lanciati venerdì 31 dicembre dalle forze di occupazione israeliane durante la manifestazione settimanale nonviolenta, a Bili'n, vicino a Ramallah, in Cisgiordania. Suo fratello, Bassam Abu Rahmah, venne ucciso nell'aprile del 2009 dai militari, colpito in pieno petto da un candelotto.

La seconda vittima è un palestinese di 21 anni, Mohammed Daraghmah, ucciso dai soldati israeliani al check-point di Hamra, vicino a Tobas.

Il giovane si era avvicinato al posto di blocco, reggendo una bottiglia di vetro, con dentro una bibita, che evidentemente stava sorseggiando, ed è stato crivellato di proiettili a pochi metri di distanza da tre soldati di Tsahal. 

Questa mattina, 2 gennaio 2011, l'aviazione da guerra israeliana ha lanciato diversi raid aerei contro il centro e il nord della Striscia di Gaza, mentre l'artiglieria bombardava la spiaggia della Striscia centrale. 

Il nostro corrispondente ci ha riferito che, all'alba, F16 israeliani hanno lanciato missili contro la zona ovest del campo profughi di an-Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, ferendo un cittadino.

In un altro attacco aereo, missili hanno colpito un sito di addestramento delle Brigate Izzeddin al-Qassam, ala militare di Hamas, a Jabaliya, nel nord di Gaza. Fonti mediche hanno parlato di un ferito.

Il bombardamento ha causato gravi danni alle case e ai campi.

Parallelamente, l'artiglieria israeliana ha bombardato intensamente l'area ovest del campo di Nusseirat.

L'esercito israeliano ha dichiarato che i bombardamenti di questa mattina sono una “risposta” al lancio di razzi contro la regione del Negev, avvenuto ieri.

L'aviazione israeliana effettua continuamente voli a bassa quota, simulando bombardamenti per gettare nel panico la popolazione di Gaza.

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