Il 2014 ha registrato il record nel numero delle violazioni dei media in Palestina

Ramallah-Ma’an e Quds Press. Il Centro Palestinese per lo Sviluppo e la Libertà dei Media (MADA) ha dichiarato, domenica scorsa, che il 2014 ha visto 465 violazioni della libertà dei media nella Cisgiordania occupata, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est.

Il presidente del MADA, Ghazi Hanania, ha riferito ai giornalisti che il 2014 è stato “l’anno peggiore, il più letale e il più difficile per la liberta’ dei giornalisti e dei media in Palestina, per quel che riguarda la natura ed il grado di violenza subita dai giornalisti e dai media, e per quel che concerne il numero di crimini e di violazioni commessi, che sono aumentati ad un ritmo da record e senza precedenti”.

Le forze israeliane hanno commesso un totale di 351 violazioni della libertà di stampa, 112 delle quali sono state registrate a Gaza e 239 in Cisgiordania.

Sulla base dei dati, le violazioni israeliane sono aumentate del 132% rispetto al 2013, mentre le violazioni delle forze di sicurezza palestinesi, sia a Gaza che in Cisgiordania, sono aumentate del 46%.

Il direttore generale del MADA, Mousa Rimawi, ha detto che le violazioni della libertà di stampa da parte di Israele comprendono aggressioni, assassini, ferimenti, distruzione di istituzioni dei media, arresto di giornalisti e utilizzo della stampa come scudo umano.

Secondo il rapporto del MADA, le violazioni delle forze di sicurezza palestinesi nel 2014 sono state le più numerose dal 2008.

“Questo aumento delle violazioni, soprattutto in Cisgiordania, è stato monitorato dopo la firma dell’ultimo accordo di riconciliazione tra Fatah e Hamas, lo scorso aprile, quando invece ci si aspettava un passo in avanti nella situazione delle libertà, compresa quella dei media e di espressione”.

Il gruppo ha sottolineato che la circolazione dei quotidiani affiliati sia a Fatah che a Hamas è cresciuta sia a Gaza che in Cisgiordania dal momento in cui è stato siglato l’accordo.

Le principali forme di violazioni dei media da parte delle forze di sicurezza palestinesi sono state aggressioni, minacce, arresti e interrogatori per le indagini, ha affermato il gruppo.

Il MADA ha detto che condanna tutte le violazioni delle libertà dei media in Palestina, soprattutto l’uccisione di 17 giornalisti durante la guerra di 50 giorni contro Gaza, in luglio ed agosto, compresa quella di un giornalista italiano che lavorava per l’Associated Press.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi