Il 58% dei bambini a Gerusalemme vive in povertà, rivela il rapporto

MEMO. La città di Gerusalemme sta assistendo a una diminuzione della popolazione ebraica negli ultimi anni, secondo le statistiche pubblicate in occasione della Giornata di Gerusalemme dal Jerusalem Institute for Israel Studies.

Nel 2020, il 61% dei residenti di Gerusalemme sono ebrei, mentre i restanti sono musulmani e cristiani palestinesi.

Oltre a questo, circa il 25 per cento della popolazione ultra-ortodossa del Paese vive a Gerusalemme.

Il rapporto, basato sui dati dell’Ufficio nazionale di statistica israeliano, rileva anche un aumento della popolazione palestinese, che ora costituisce il 39 per cento della popolazione della città.

Il tasso di povertà a Gerusalemme continua ad essere alto poiché il rapporto rivela che, nel 2020, il 58% dei bambini viveva al di sotto della soglia di povertà.

Tuttavia, il divario in termini di povertà tra palestinesi e residenti ebrei è particolarmente notevole: circa il 32% degli ebrei residenti a Gerusalemme vive al di sotto della soglia di povertà, mentre il numero quasi raddoppia, arrivando al 61% all’interno della popolazione palestinese.

Tra la popolazione ultra-ortodossa di Gerusalemme, il 45% vive al di sotto della soglia di povertà, una percentuale superiore alla media di Israele che è del 41%.

(Foto: bambini palestinesi hanno appeso una bandiera palestinese fatta in casa sul tetto, mentre gli israeliani prendono parte a una marcia che celebra il giorno di Gerusalemme il 12 maggio 2010. [Uriel Sinai/Getty Images]).