Il 65% degli israeliani dà ragione al soldato che ha freddato un Palestinese inerme

2062658717Nazareth-PIC. Un sondaggio realizzato giovedì 8 agosto dall’Istituto israeliano di democrazia e dall’università di Tel Aviv ha mostrato che il 65% degli israeliani era a favore dell’uccisione di un ragazzo palestinese che era stato ferito dai soldati di occupazione a Hebron, ha dichiarato il giornale Maariv.

La maggior parte degli israeliani ha espresso la propria solidarietà nei confronti del sergente dell’esercito israeliano, Elor Azariya, attualmente sotto processo per omicidio colposo. Azariya sparò a un palestinese che era già ferito, sospettato di aver tentato di accoltellarlo.

Secondo il sondaggio, la metà dei votanti crede che ogni palestinese che “attacca” gli israeliani dovrebbe essere ucciso, anche se è stato già neutralizzato.

Il 65% dei votanti spalleggia Azariya, il quale dichiara di aver agito per legittima difesa, mentre il 25% non gli crede, sostenendo che non era necessario sparargli.

Lo scorso marzo, l’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem ha pubblicato un video che mostrava un soldato israeliano mentre sparava a un palestinese ferito e sdraiato al suolo, dopo un presunto attacco con il coltello a Hebron.

Il video mostra il palestinese Abed al-Fatah a-Sharif ferito e sdraiato a terra per quasi due minuti mentre i medici prestano soccorso a un soldato ferito. Successivamente, un soldato israeliano, circondato da una decina di persone, punta l’arma verso il ventunenne Sharif, sparandogli in testa.

“La vicenda è avvenuta davanti a molti altri soldati e ufficiali, che sembravano non essersene accorti”, ha spiegato B’Tselem nella dichiarazione.

Nel mese di ottobre, all’inizio dell’attuale intifada di Gerusalemme, Amnesty International lanciò un appello a Israele per porre fine alla “serie di uccisioni illegali”, accusando, inoltre, le forze israeliane di aver commesso “uccisioni extragiudiziali” ai danni dei Palestinesi.

Traduzione di Giovanna Niro