Il bilancio dei morti negli scontri interpalestinesi di questi giorni è salito a 5. Decine i feriti.

Scontri inter-palestinesi: trovati due cadaveri, un insegnante e un dirigente delle forze preventive.

Fonti mediche ospedaliere hanno reso noto che ieri sera sono stati scoperti i cadaveri di due palestinesi: appartengono a un insegnante palestinese e a un ufficiale delle forze di sicurezza preventive.

L’insegnante, Mohammad Aishan, 40 anni, è stato trovato in strada Salateen, nel nord della Striscia di Gaza crivellato di proiettili. L’ufficiale delle forze di sicurezza preventive, Arafa Nofal, era stato rapito da uomini armati non identificati, ieri, è stato ritrovato con 30 proiettili nel corpo, a Al-Mughraqa, nel centro di Gaza.

Le forze di sicurezza preventive hanno accusato Hamas di aver rapito Nofal e un suo collega e hanno condannato l’azione come una violazione dell’accordo di Mecca e di quello concluso giovedì alla presenza del ministro degli interni.

A sua volta, Hamas due giorni fa ha accusato le forze di sicurezza preventiva di aver rapito il docente universitario Hamdan As-Soufi, oggi rilasciato.

Con l’uccisione di Nofal, il bilancio dei morti negli scontri inter-palestinesi di questi giorni è salito a 5 – tra cui un bimbo di due anni – e decine di feriti.

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Venerdì 23 marzo

Il bilancio dei morti dei nuovi scontri inter-palestinesi tra attivisti di Fatah e Hamas, scoppiati mercoledì 21 marzo, nel nord della Striscia di Gaza, hanno fatto salire a 3 il bilancio dei morti. Ieri sera è deceduto un bimbo di 4 anni. Due donne sono rimaste ferite.

Fonti della sicurezza palestinese hanno riferito che il piccolo Hassan Abu Al-Nada è morto a seguito delle ferite dopo essere stato colpito da uomini armati mentre si trovava a casa.

La sua abitazione è vicina a quella di un leader delle Brigate Al-Aqsa, ala militare di Fatah, Samih Al-Madhoun, a Beit Lahiya.

Gli scontri sono nuovamente scoppiati nonostante l’incontro, nella tarda serata di ieri, nella casa del ministro dell’interno Hani Qwasmi tra una delegazione di Hamas e quella di Fatah.

Adelhakim Awad, portavoce di Fatah, tra i partecipanti all’incontro, ha dichiarato che la delegazione si è accordata di fermare la violenza a nord della Striscia di Gaza, di ritirare gli uomini armati di entrambe le fazioni, di sciogliere l’assedio, di liberare i sequestrati e di riportare la piazza palestinese alla calma. 

La delegazione di Fatah era composta da: Abdelhakim Awadm Maher Miqdada e Tawfiq Abu Khusah; quella di Hamas era composta da Usama Al-Mzeni, Ayman Taha con la partecipazione del primo ministro Ismail Haniyah via telefono. 

Testimoni oculari hanno riferito che uomini armati del movimento di Fatah hanno bruciato la casa di Abu Wahid Al-Manirawi a Beit Lahiya, per la terza volta consecutiva, ieri mattina. L’edificio si trova davanti all’abitazione di Samih Al-Madhun, dirigente di Fatah – accusato da Hamas di essere dietro la nuovi scoppi di violenza.

Mercoledì sera si era scatenata una sparatoria vicino alla casa di Al-Madhoun, a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, e un uomo della scorta di Al-Madhoun, Rami Srour, 23 anni, era stato ucciso e altri 8 feriti. Alcuni componenti della famiglia Srour ieri avevano anche appiccato il fuoco all’abitazione sul cui tetto stazionavano membri delle Forze Esecutive vicine a Hamas.

A seguito dell’incendio di ieri, sono scoppiati altri scontri provocando il ferimento di un ragazzino di 12 anni, Muhammad Al-Madhoun, e la morte del piccolo Hassan Abu Al-Nada.

Ieri mattina, sono stati registrati combattimenti tra le fazioni di Hamas e Fatah: negozi e auto sono stati dati alle fiamme e ci sono state sparatorie e sequestri reciproci, proseguiti anche questa notte.

Le Forze Esecutive hanno rapito due membri di Fatah nella città di Beit Hanoun.

Armati appartenenti a Fatah hanno rilasciato sei membri delle Forze Esecutive rapite nei pressi di Shuja’iyyah, a Gaza est. Molte auto delle Forze sono state date alle fiamme.

In questi tre giorni di scontri i feriti sono più di 10.

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