Il clima di una nuova intifada regna nel campo di Jenin

Jenin-Pal.infoIl campo di rifugiati palestinesi di Jenin continua ad affrontare sacrifici, a consacrare vittime, ad offrire martiri, a far di tutto pur di sbarazzarsi dell’occupazione sionista. Durante tutta la sua esistenza, il campo di Jenin si è abituato alla resistenza contro questa occupazione. E sabato 22 marzo, il giorno della commemorazione della dipartita del grande leader, il martire Sheikh Ahmed Yassin, il campo ha mostrato una bella ed eroica immagine di resistenza, di sacrificio e di rifiuto di abbassare la guardia.

Questo sabato un gruppo di giovani, tra i quali alcuni membri delle brigate al-Qassam, hanno affrontato faccia a faccia i soldati dell’occupazione sionista che avevano invaso il campo. Tre resistenti palestinesi sono morti come martiri, tra i quali il capo Hamza Abu al-Hayja, membro delle brigate al-Qassam.

Alcuni testimoni oculari confermano il ferimento di diversi soldati sionisti.

Una battaglia eroica

Mahmoud Hassan è un abitante del campo. Egli ha assistito ad una lunga ed eroica lotta. Ci sono stati intensi scambi di fuoco. I soldati invasori gridavano, avevano molta paura come si poteva vedere anche sui loro volti e nei loro occhi. Regnava un clima di Intifada.

I soldati dell’occupazione sionista sono stati dominati, spaventati ed infastiditi.

Arrendersi? Mai

Il giovane Maazouz Salama era presente ed ha assistito alla battaglia sul campo. Ha visto come i soldati dell’occupazione sionista sono impazziti quando qualcuno di loro è rimasto ferito. Ha visto tanti uomini della resistenza comportarsi da eroi, rifiutandosi di uscire con le mani alzate per essere arrestati. Ha visto un soldato israeliano immerso nel suo sangue e quindi portato via dai suoi commilitoni.

Grida di vendetta

Dopo che i soldati invasori se ne sono andati, molti Palestinesi si sono raccolti attorno alla casa nella quale si erano rifugiati i resistenti.

Hanno gridato vendetta: “O brigate al-Qassam! Vendetta, vendetta!”.

Martiri e feriti

Fonti mediche del campo di Jenin parlano di tre martiri palestinesi. Hamza Abu Al-Hayja, membro delle brigate al-Qassam, braccio armato del movimento della resistenza islamica Hamas. Mahmoud Zina, membro delle brigate al-Quds, braccio armato del movimento del Jihad Islamico. Il resistente Yezen Mahmoud Bassem Djabbarin. Alcuni resistenti palestinesi sono anche stati feriti, con diversi livelli di gravità; alcuni tra di loro sono più gravi come Mahmoud Kamel Abu Hachich, Raafat Said Ali Awis, Momine Abdallah Ossam Nichriti, Hossein Abu Tabikh, Qism Mahmoud Jabbarine.

Campo di eroi

Non è la prima volta che il campo di Jenin affronta faccia a faccia l’invasore sionista. Non dimenticheremo mai il giorno nel quale è stato fissato un tassello indimenticabile, memorabile, molto conosciuto. Infatti, durante l’Intifada di al-Aqsa, più precisamente il 15 aprile 2002, l’armata dell’occupazione sionista è riuscita ad entrare solo dopo averne indebolito una gran parte e dopo aver perduto decine di soldati.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi