Il colpevole che giudica se stesso, Israele: il bombardamento di Gaza che uccise 4 bambini fu a norma di legge

Child-gazaAFP_0Middleeasteye.net. Israele ha annunciato giovedì che non ci saranno imputazioni criminali contro i membri dell’esercito responsabili del mortale attacco dell’estate scorsa contro la spiaggia di Gaza, che uccise 4 bambini della stessa famiglia.

Ahed Atef Bakr, 10 anni, Zakariya Ahed Bakr, 10, Mohammad Ramiz Bakr, 11, e Ismail Mahmoud Bakr, 9, furono uccisi il 16 luglio quando le forze israeliane bombardarono una spiaggia nella Striscia di Gaza.

Fu uno dei momenti salienti di 50 giorni di aggressione israeliana contro Gaza, che provocò la morte di 2.220 Palestinesi, principalmente civili, e di 72 Israeliani, soprattutto soldati.

I bambini furono uccisi in piena vista di un hotel pieno di corrispondenti stranieri che stavano coprendo il conflitto israeliano, e che portò a report di prima fonte sull’attacco. Uno dei report più commuoventi arrivò dal corrispondente del Guardian, Peter Beaumont.

Giovedì, dopo aver condotto un’indagine interna, il portavoce dell’esercito israeliano, Peter Lerner, ha rilasciato un comunicato stampa su Facebook che afferma che l‘esercito non ha violato la legge uccidendo i bambini.

“Dopo l’esame dei risultati dell’indagine, la procura militare generale ha stabilito che la dinamica dell’attacco in questione è in accordo con le leggi interne israeliane e con quelle internazionali”, si legge nel comunicato che afferma che la spiaggia dove i bambini stavano giocando a nascondino era usata dai combattenti di Hamas per lanciare razzi contro Israele.

“Nel momento in cui fu presa la decisione, l’attacco non prevedeva come risultato danni collaterali a civili o a proprietà civili”.

“La procura militare generale ha stabilito che la decisione professionale esercitata da tutti i comandanti coinvolti nell’incidente non fu illogica in quelle circostanze […] La procura militare generale ha ordinato la chiusura del caso senza che altri procedimenti – criminali o disciplinari – siano presi contro coloro che furono coinvolti nell’incidente”.

Defence for Children International – Palestine (DCIP) si è detta allarmata dall’aumento del numero di uccisioni di bambini da parte israeliana, durante l’offensiva contro Gaza.

Il caso è tra quelli da presentare da parte palestinese alla Corte Criminale internazionale, poiché ci sono prove che Israele commise crimini di guerra, ma l’esercito israeliano si dice fiducioso che le proprie indagini interne siano sufficienti per evitare l’azione della Corte dell’Aja.

Il comunicato emesso giovedì sera afferma che l’esercito ha anche chiuso i casi relativi all’attacco aereo del 21 luglio su un edificio residenziale nel centro della città di Gaza, in cui 15 persone furono uccise, e del 29 luglio, contro la città di  Khan Younis, nel sud della Striscia, dove diverse persone della stessa famiglia persero la vita.

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