Il Commissario dell’UNRWA: il blocco di Gaza deve essere tolto

Imemc. Il Commissario generale dell’UNRWA, Pierre Krähenbühl, ha affermato che il processo di ricostruzione di Gaza potrebbe richiedere più di un decennio, se non viene levato l’attuale blocco sulla Striscia.

Secondo l’agenzia palestinese Al Ray nel corso di una visita ufficiale di due giorni in Svizzera, Kraehenbuel ha dichiarato che il blocco di Gaza “deve essere tolto”.

“Vorrei ringraziare il governo e il popolo della Svizzera per il loro sostegno generoso e costante all’UNRWA e ai rifugiati che noi aiutiamo. Il recente conflitto a Gaza e la risposta dell’UNRWA hanno dimostrato ancora una volta quanto i nostri servizi sono diventati vitali”.

“Mentre si intensificano le discussioni sulla ricostruzione di Gaza, sta diventando chiaro che l’UNRWA sarà fondamentale in questo sforzo. Ma dobbiamo ricordare che i fondi svizzeri stanno sostenendo i nostri servizi oltre a Gaza, in Medio Oriente, nella guerra che ha dilaniato la Siria, il Libano, la Giordania e la Cisgiordania”.

Krähenbühl ha spiegato che almeno 20 mila case sono state distrutte durante la recente aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, e che è avvenuta un’ampia distruzione delle infrastrutture pubbliche. “E’ imperativo per la comunità internazionale e per la gente di Gaza ricostruire dopo la devastazione.

“Ho visitato Gaza tre volte durante il recente conflitto e l’impatto dei combattimenti sulle singole vite umane, in particolare i giovani, è palpabile e profondo. Centinaia di migliaia di bambini sono traumatizzati nel profondo. Stimiamo che mille bambini feriti su tremila soffriranno di disabilità permanenti”.

Krähenbühl ha osservato che diverse centinaia di operatori dell’UNRWA lavorano per ristabilire un senso di normalità nella regione. “L’UNRWA farà tutto il possibile per ridare dignità umana ad una comunità che ha sofferto troppo”, ha aggiunto.

Ha anche espresso preoccupazione per “le oltre 50 mila persone” che vivono ancora nelle scuole dell’UNRWA di Gaza perché le loro case sono state distrutte: “Dobbiamo fare tutto il possibile per trovare una sistemazione alternativa per queste persone, poiché siamo determinati a iniziare il nostro anno scolastico il 14 settembre… Sarà una sfida”.

Traduzione di Edy Meroli