Il Congresso degli Stati Uniti blocca 159 milioni di dollari di aiuti destinati all’Autorità Palestinese

Betlemme-Ma’an. Alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti stanno ritardando un pagamento di 159 milioni di dollari di aiuti destinati all’Autorità Palestinese allo scopo di obbligarla a rilanciare i negoziati con Israele, ha affermato sabato scorso l’ambasciatore dell’OLP a Washington.

Maen Erekat ha confermato i rapporti precedenti secondo i quali il Congresso degli USA stava bloccando il pagamento su richiesta del repubblicano Kay Granger, la presidente della Sottocommissione per gli Stanziamenti alle Operazioni di stato all’estero, col pretesto che l’Autorità Palestinese stia supportando il “terrorismo”.

L’amministrazione Obama ha stanziato 440 milioni di dollari per aiutare i Palestinesi nel 2015, compresi 131 milioni per progetti economici e di sviluppo da parte di USAID e 70 milioni per l’Anp e per la sicurezza, mentre 80 milioni di dollari di aiuti sono stati trattenuti a seguito delle critiche di Israele a proposito dell’”incitamento”, nell’ottobre scorso, da parte dell’Anp.

Erekat ha inoltre aggiunto che alcuni membri “pro-Israele” del congresso continuano tuttora a premere perché l’Autorità Palestinese rilanci i negoziati diplomatici con Israele, impedendo ai Palestinesi di aderire alle organizzazioni e alle convenzioni internazionali.

L’anno scorso l’Autorità Palestinese ha ufficialmente fatto richiesta di adesione a 15 convenzioni internazionali, compresa quella fatta alla Corte Criminale Internazionale, che permetterebbe di poter depositare contro Israele le accuse per crimini di guerra.

I membri del Congresso degli Stati Uniti avevano già tentato di bloccare gli aiuti ai Palestinesi nel 2011 in risposta all’offerta effettuata all’Autorità Palestinese di aderire all’ONU, ma alla fine la richiesta era stata revocata.

Il 12 marzo scorso, un membro del Comitato Esecutivo dell’OLP, Hanan Ashrawi, ha effettuato una serie di incontri a Washington durante i quali ha discusso i negoziati di pace con Israele ed ha sollecitato il senatore democratico americano Jeff Merkley a premere affinché la Camera Repubblicana distribuisca i 159 milioni di dollari di aiuti.

La Casa Bianca sta considerando se appoggiare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che delinei i parametri per i futuri negoziati di pace tra Israele e la leadership palestinese prima che Obama lasci il mandato nel gennaio 2017, ha riportato il Wall Street Journal questo mese.

Anche il vice presidente americano, Joe Biden, ha visitato Tel Aviv all’inizio di questo mese, proprio mentre venivano compiuti vari attacchi da parte di singoli individui palestinesi in Israele e nei territori occupati della Palestina, uno dei quali ha provocato la morte di un turista americano.

Durante la sua visita, Biden ha affermato che Israele non riuscira’ a bloccare gli atti violenti commessi dai Palestinesi col solo utilizzo della forza.

Il vice presidente ha anche condannato le aggressioni – cosi’ come la mancata condanna degli attacchi da parte della leadership palestinese – durante una conferenza stampa congiunta, secondo l’Anp.

Mentre le relazioni tra USA ed Israele hanno visto una serie di controversie diplomatiche durante l’amministrazione Obama, Israele resta il primo della lista tra i destinatari degli aiuti militari americani, e le discussioni riguardanti un nuovo accordo di aiuti sono tuttora in corso.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi