“Il Congresso paga le bombe che uccidono i bambini a Gaza”, afferma il co-fondatore di Ben & Jerry’s

Gaza – Press TV. Ben Cohen, uno dei co-fondatori della catena di gelati americana Ben & Jerry’s, afferma che il Congresso degli Stati Uniti “paga le bombe che uccidono i bambini a Gaza”.

Mercoledì, Cohen ha dichiarato a Capitol Hill di non potersi definire statunitense senza mettere “a repentaglio la propria incolumità”, mentre veniva arrestato durante un’udienza della Commissione Salute del Senato per aver protestato contro il sostegno degli Stati Uniti alla guerra di Israele a Gaza, come riportato da Middle East Eye.

La polizia ha trascinato Cohen e altri manifestanti fuori dall’aula. Un agente di polizia di Capitol Hill ha afferrato Cohen per un braccio, quasi facendogli perdere l’equilibrio, e lo ha trascinato fuori dall’udienza del Senato.

Il Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi umani, Robert J. Kennedy Jr., è apparso allarmato durante l’udienza dopo che si sono scatenate delle grida poco dopo la sua testimonianza su come il bilancio 2026 dell’agenzia sia in linea con l’agenda del presidente Donald Trump.

Mentre Cohen veniva arrestato e portato via, una donna gli ha chiesto: “Ben, perché ti stanno arrestando?”

Cohen ha risposto: “Il Congresso uccide i bambini poveri di Gaza comprando bombe e paga il prezzo espellendo i bambini dal Medicaid negli Stati Uniti”.

La donna ha poi chiesto: “Ben, cosa chiedi al Congresso e ai senatori di fare per Gaza?”

“Devono far entrare il cibo a Gaza”, ha detto Cohen mentre veniva portato via da un agente di polizia. “Devono far entrare il cibo per i bambini che muoiono di fame”.

In un post su X di giovedì, Cohen ha scritto: “Non posso definirmi statunitense senza rischiare la vita”.

“Per me, la distruzione e il massacro di famiglie che vivono a Gaza, finanziati dal governo, sono un attacco alla giustizia, al senso comune del pudore e a quello che pensavo fosse il modo di vivere statunitense. Il modo di vivere statunitense che Superman difendeva, insieme a Verità e Giustizia”.

L’esercito israeliano ha ripreso i bombardamenti su Gaza il 18 marzo, uccidendo migliaia di palestinesi e ferendone molti altri, dopo aver infranto l’accordo di cessate il fuoco di due mesi con Hamas e l’accordo sullo scambio di prigionieri israeliani con i palestinesi rapiti.

Oltre 53 mila palestinesi sono stati uccisi, per lo più donne e bambini, nel brutale attacco militare israeliano a Gaza dal 7 ottobre 2023.

Israele ha bloccato l’ingresso di cibo, acqua e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza dal 2 marzo. Il cibo è esaurito e i palestinesi sono sottoposti a condizioni di carestia.

Hamas ha dichiarato mercoledì che il regime occupante di Tel Aviv ha imposto un blocco totale su Gaza da oltre settanta giorni consecutivi, limitando ogni accesso a beni essenziali come cibo, medicine, acqua e carburante.

Il movimento di resistenza ha condannato Israele per aver costantemente usato la fame come tattica contro oltre due milioni di persone nella Striscia di Gaza, in chiara violazione del diritto internazionale.

La chiusura è in linea con con un’offensiva militare sempre più intensa e brutale, che nel suo insieme equivale a un atto di genocidio perpetrato apertamente e impunemente dalle forze israeliane davanti agli occhi della comunità internazionale.

Hamas ha inoltre ammonito che l’inazione della comunità internazionale, unita alla palese incapacità di affrontare i crimini di guerra o di prevenire una carestia dilagante a Gaza, indica una preoccupante disintegrazione dell’ordine globale e l’incapacità del mondo di rispettare il diritto internazionale e i valori umanitari.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.