Il Consiglio dell’Agenzia per l’Energia Atomica (IAEA) esamina il caso delle ‘testate nucleari’ israeliane

PressTV. Assemblea del consiglio dell’Agenzia per l’Energia Atomica (Iaea o Aiea) Vienna: alla presenza di 35 nazioni, i paesi arabi hanno condannato Israele perché unica eccezione e ostacolo alla possibilità di avere una regione mediorientale libera dalla minaccia nucleare.

Ieri, giovedì 10 giugno, la Iaea ha affrontato questo tema per la prima volta dal 1991.

I paesi arabi hanno lanciato un appello perché Israele chiarisca pubblicamente la propria situazione e ammetta l’esistenza di una produzione nazionale nucleare permettendo indagini internazionali.

“Israele continua ad eludere e a sfidare la comunità internazionale e si sente libero di rifiutarsi ad oltranza di aderire al trattato di non proliferazione di armi nucleari – Npt”. Mahmoud Al-Amin, inviato del Sudan si esprime in questo modo a nome di tutti i paesi arabi presenti ieri all’assemblea.

Israele, con tutta probabilità, è il solo paese in Medioriente a detenere questo potere e quindi a rappresentare un pericolo.

“E’ uno stato aggressivo, lo dimostrano le sue politiche in Palestina ma è anche una minaccia diretta per i paesi arabi confinanti”, hanno dichiarato i partecipanti all’assemblea.

Mentre il mondo si focalizza sull’Iran, negli ultimi anni, i paesi arabi hanno fatto un buon lavoro di divulgazione informativa sulla realtà.

A dispetto del silenzio in materia degli alleati dello stato sionista, oggi, è fatto noto che Israele detenga arsenale nucleare  e che rappresenti la minaccia principale.

Intanto, Usa e Unione Europea sembrano essere maggiormente preoccupati della determinazione della condanna dei paesi arabi che dalle motivazioni della stessa.

A riprova di questo, le critiche sulle conclusioni dell’assemblea dell’ambasciatore Usa presso la Iaea (Aiea), Glyn Davies, che definisce “controproducente e inopportuna la scelta di condannare così pubblicamente Israele”.

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