Il Consiglio di sicurezza ONU si schiera contro la svolta USA sugli insediamenti

Imemc e Agenzie. Non riuscendo a formulare una dichiarazione che denunci la posizione degli Stati Uniti in merito alla legalità degli insediamenti, tutti i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ad eccezione degli Stati Uniti, hanno respinto la decisione di Washington di non considerare più gli insediamenti una violazione del diritto internazionale. Quattro nazioni europee hanno affermato che tale mossa ha ostacolato qualsiasi sforzo di pace.

Secondo quanto riportato da Al Ray, mercoledì 20 novembre, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è opposto in modo schiacciante alla recente svolta delle politiche statunitensi sugli insediamenti israeliani.

La riunione mensile del Consiglio sul Medio Oriente è avvenuta solo due giorni dopo che il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato che gli Stati Uniti non avrebbero più considerato gli insediamenti israeliani una violazione del diritto internazionale, ribaltando il consenso politico degli Stati Uniti che durava da ben quattro decenni.

Il Vaticano ha annunciato che la decisione degli Stati Uniti di considerare legali gli insediamenti israeliani in Cisgiordania minaccia il processo di pace e la stabilità nella regione.

L’Associazione delle Chiese svedesi ha criticato la decisione, appoggiando invece la soluzione dei due Stati.

Il coordinatore speciale per le Nazioni Unite Nickolay Mladenov, ha aperto la riunione del consiglio esprimendo grande “rammarico” per la decisione degli Stati Uniti e ribadendo una risoluzione del Consiglio delle Nazioni Unite del dicembre 2016 in cui si affermava che gli insediamenti costituivano “una flagrante violazione del diritto internazionale”.

Prima della riunione, il Regno Unito, la Francia, la Germania, il Belgio e la Polonia hanno anche rilasciato una dichiarazione congiunta che invita Israele “a porre fine a tutte le attività di insediamento, in linea con i suoi obblighi di potenza occupante”, ribadendo che tale attività “sgretola qualsiasi tentativo di applicabilità della soluzione dei due Stati e le prospettive per una pace duratura”.

Anche Riyad Mansour, capo delegato palestinese alle Nazioni Unite, presente alla riunione, ha affermato che l’amministrazione di Donald Trump ha nuovamente fatto “un’ennesima dichiarazione illegale sugli insediamenti israeliani con l’intento di sabotare ogni possibilità di raggiungere la pace, la sicurezza e la stabilità”.

Il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn ha affermato che l’UE deve riconoscere lo stato palestinese dopo l’annuncio degli Stati Uniti: “Riconoscere la Palestina come uno stato non è un favore o un’autorizzazione, è un diritto del popolo palestinese”.

Days of Palestine ha anche riferito che, giovedì 21 novembre, il ministero degli Esteri britannico ha affermato che la sua posizione rispetto agli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata non è assolutamente cambiata. Un portavoce del ministero degli Esteri ha affermato che la posizione del Regno Unito è sempre stata chiara in merito: gli insediamenti sono “illegali” ai sensi del diritto internazionale.

La dichiarazione ha sottolineato che gli insediamenti rappresentano un ostacolo alla pace e alla soluzione dei due Stati. Il portavoce ha inoltre esortato Israele a porre fine alla sua politica di espansione degli insediamenti.

Traduzione per InfoPal di Rachele Manna