
Tel Aviv – MEMO. Il governo israeliano ha finanziato la sua guerra a Gaza aumentando il debito pubblico, che è salito a circa il 68 percento del suo PIL, secondo un rapporto della Banca d’Israele pubblicato mercoledì.
“La guerra ha causato un aumento del premio di rischio nell’economia all’inizio della guerra, e ha continuato a crescere moderatamente nel corso dell’anno a causa dell’aumento del rischio geopolitico”, ha affermato la banca. “Il governo ha implementato significativi aggiustamenti fiscali, principalmente sul lato delle entrate, che sono entrati in vigore all’inizio del 2025 e dovrebbero compensare l’aumento permanente delle spese legate alla guerra”.
Alla fine dell’anno scorso, in seguito al cessate il fuoco in Libano e alle previsioni di una riduzione dei rischi per la sicurezza, i mercati hanno assistito a un miglioramento. Lo shekel si è rafforzato, i prezzi delle azioni locali sono aumentati e il premio di rischio è diminuito, sebbene sia rimasto più alto rispetto a prima della guerra. I rendimenti dei titoli di Stato sono tornati ai livelli prebellici. Il rapporto ha osservato che “l’impatto della guerra sull’attività economica è stato dovuto principalmente al calo dell’offerta di manodopera, principalmente a causa del divieto di ingresso dei lavoratori palestinesi, del reclutamento di riservisti [per combattere a Gaza e in Libano] e della difficoltà per i lavoratori nelle aree di conflitto di raggiungere i loro luoghi di lavoro”. L’aumento dell’onere del servizio militare, e in particolare del servizio di riserva, continuerà a esigere un considerevole tributo economico, ha aggiunto.
Gli sviluppi legati alla guerra hanno avuto un impatto significativo sull’attività economica lo scorso anno, riducendo la capacità produttiva dell’economia, in particolare a causa della ridotta offerta del mercato del lavoro. Il divieto di ingresso dei lavoratori palestinesi in Israele per lavoro ha ridotto l’offerta di manodopera nel settore privato del 3,4%, oltre alla perdita di circa l’1,5% della forza lavoro dovuta al servizio di riserva militare.
La produzione di start-up tecnologiche è diminuita drasticamente, contribuendo a un calo dello 0,8% della produzione. Questo calo riflette il calo della domanda globale di investimenti in start-up da metà del 2022.