‘Il dialogo nazionale che parte oggi si basa sull’incontro tra Abbas e Misha’al’.

Politici palestinesi delle varie fazioni hanno confermato che il dialogo nazionale che partirà oggi sulla base del "Documento di Concordia nazionale o dei Prigioneri", porterà alla "soluzione più adatta per creare un governo di unità nazionale in grado di rompere l’assedio imposto contro il popolo palestinese e di riattivare il ruolo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina come unico rappresentante legale".

La Presidenza del Consiglio Legislativo, che patrocina il dialogo nazionale, ha confermato che le priorità di questo dialogo saranno quelle di accelerare la formazione di un governo di unità e di lavorare per migliorare l’OLP.

Il dott. Ahmad Bahar, presidente del Consiglio con delega, ha chiarito che i colloqui tra il presidente Abbas e il presidente dell’Ufficio politico del movimento di Hamas Khaled Misha’al sono preparatori per continuare il dialogo inter-palestinese.

 

Il presidente della Commissione per il dialogo nazionale, Ibrahim Abu An-Naja ha spiegato che da tempo, nella Striscia di Gaza, si stava preparando il terreno per il proseguimento dei negoziati. “La ripresa del dialogo era stato annunciato prima dell’incontro tra Abbas e Misha’al”.

I negoziati riprenderanno oggi per discutere sul governo di unità e sulla ristrutturazione dell’Olp.

 

Daoud Shihab, portavoce del movimento del Jihad islamico, che partecipa alla mediazione tra i due movimenti Hamas e Al-Fatah, ha dichiarato che l’incontro tra il presidente Abbas e il capo dell’Ufficio politico del movimento di Hamas, Khaled Misha’al, “ha creato la piattaforma per il dialogo nazionale”.

E ha chiarito che i negoziati si baseranno sulla discussione delle questioni rimaste in sospeso: “Si tratta di questioni vitali, che hanno bisogno di tempo, di sforzi e di elasticità da ognuna delle parti. Sperando che si possa uscire con risultati che realizzano le attese del nostro popolo. In precedenza abbiamo raggiunto un accordo su numerosi punti, ma ne sono rimasti da risolvere alcuni che hanno bisogno di discussioni interne”.

Shihab ha sottolineato che il dialogo non sarà limitato a un breve lasso di tempo, ma avrà bisogno di essere portato avanti perché “la crisi ha bisogno di cure globali e radicali”.

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