Il FLDP riafferma la validità dell’impegno ad unire tutti i palestinesi.

 
Il FLDP riafferma la validità dell’impegno ad unire tutti i palestinesi
 
Lo afferma Nayef Hawatmeh in un’intervista a “Prensa Latina”
 
“Prensa Latina”
 
L’impegno a insistere nelle iniziative per riconciliare tutte le forze del Movimento Nazionale Palestinese (MNP), nei territori occupati e nella diaspora.
 
Damasco, 31 marzo. Sebbene il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP) non intraveda in tempi ravvicinati una soluzione soddisfacente nella Striscia di Gaza, non rinuncia al suo sogno di creare una coalizione che includa tutti i palestinesi. Intanto i Paesi Arabi sostengono l’iniziativa russa per il Medio Oriente.
 
Gli avvenimenti degli ultimi 10 mesi in questo territorio palestinese, ora controllato dal movimento islamico Hamas, sono considerati da Nayef Hawatmeh, segretario generale del FDLP, come ostacoli per la necessaria unità di questo popolo.
 
Ma, rileva Hawatmeh nell’intervista concessa a Prensa Latina, “noi perseveriamo nelle iniziative per riconciliare tutte le forze del movimento nazionale palestinese (MNP), tanto nei territori occupati quanto nella diaspora”.
 
L’anziano dirigente ha ricordato che per più di 40 anni l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), che fu guidata dallo scomparso Yasser Arafat, ha guidato la resistenza militare e politica con l’apporto di tutte le tendenze.
 
Ha riconosciuto, con rammarico, che oggi l’unità palestinese “è distrutta”, e le divisioni si sono accentuate dopo che Hamas ha fatto irruzione con la forza a Gaza, nel giugno 2007, spossessando del potere l’organizzazione nazionalista liberale Al-Fatah.
 
“Credo che ci vorrà molto tempo per una soluzione. Hamas, che consideriamo un raggruppamento musulmano fratello, favorisce la creazione di uno stato islamico e desidera consolidare il suo controllo sulla Striscia, e non ha pensato di condividere il potere in una coalizione di unità nazionale”, ha affermato Hawatmeh.
 
Egli ha dichiarato che, pur contro la sua volontà, prevede vita breve alla recente intesa che, per iniziativa del governo dello Yemen, hanno sottoscritto Al-Fatah e Hamas.
 
Il patto, ha spiegato, pretende di dare soluzione alla disputa territoriale tra le due organizzazioni, ma non invita a creare una coalizione tra tutte le tendenze del movimento di liberazione palestinese.
 
“E’ ovvio che Hamas non è pronta e non lo sarà nemmeno nel futuro immediato a trovare una soluzione al problema con Al-Fatah, e in base a ciò posso dire con dolore che l’unità palestinese non si otterrà nei prossimi mesi e neppure nel corso dell’anno”.
 
Allo stesso tempo, il FDLP considera valida ogni iniziativa “progressista” per ripristinare la situazione a Gaza e dare impulso all’unità in un progetto politico che comprenda il programma delle tre principali tendenze all’interno del MNP.
 
Secondo il leader del FDLP, nei territori occupati predominano tre correnti: la sinistra, la nazionalista-liberale (Al-Fatah) e la politica islamica (Hamas).
 
Nella diaspora, invece, nell’ala sinistra convergono il FDLP, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), il Partito del Popolo Palestinese (PPP, ex Partito Comunista) e Al-Fatah, mentre Hamas è molto debole.
 
Il Movimento Nazionale Palestinese, ha spiegato il fondatore del FDLP, è chiamato a liberare i territori occupati da Israele, creare uno stato indipendente con capitale Gerusalemme Est, impegni per cui è necessario riunificare tutte le tendenze palestinesi.
 
Il lavoro del MNP va indirizzato alla popolazione dei territori occupati, degli accampamenti di rifugiati e della diaspora, in cui, secondo stime del FDLP, si trova il 62% del popolo palestinese.
 
L’idea è quella di costituire un “ampio fronte patriottico” che lotti per l’autodeterminazione, lo stato indipendente, il ritorno dei rifugiati e il ristabilimento delle frontiere esistenti fino al giugno 1967, quando si verificò l’aggressione israeliana.
 
Rispetto alla celebrazione a Mosca di una conferenza internazionale sul Medio Oriente, il leader del FDLP ha elogiato la proposta della Russia e allo stesso tempo ha deplorato la risposta di Israele e degli Stati Uniti, secondo cui “non ci sono le condizioni e non è il momento più adatto”.
 
Tel Aviv e Washington “hanno sostenuto che non c’è nulla di nuovo che permetta di discutere, perché i negoziati israelo-palestinesi svoltisi ad Annapolis (Stati Uniti, 2007) non hanno prodotto alcun risultato concreto”.
 
Nonostante tutto, Hawatmeh ha chiesto alla Russia di continuare come prima nei suoi sforzi per celebrare questa riunione, dal momento che è necessaria allo scopo di far evolvere la situazione nel Medio Oriente e perchè finalmente si realizzi un cambiamento.
 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org  a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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