
Gaza. Almeno 211 giornalisti palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall’inizio della guerra israeliana, nell’ottobre 2023, secondo l’Ufficio stampa del Governo di Gaza (GMO). Lunedì, un attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti ha causato la morte di due persone, segnando l’ultimo tentativo di Israele di oscurare la verità sui suoi crimini di guerra a Gaza prendendo di mira gli operatori dei media.
Il GMO ha rilasciato una dichiarazione martedì sollecitando il sostegno globale ai giornalisti palestinesi dopo l’attacco mortale di Israele contro una tenda della stampa nelle prime ore di lunedì mattina.
“Chiediamo alla Federazione Internazionale dei Giornalisti, alla Federazione dei Giornalisti Arabi e a tutti gli organismi giornalistici di tutti i paesi del mondo di condannare questi crimini sistematici contro i giornalisti e i professionisti dei media palestinesi nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato l’Ufficio.
Attacchi israeliani contro i giornalisti.
La guerra genocida di Israele contro Gaza è stata considerata la più mortale per giornalisti e operatori dei media al mondo negli ultimi 30 anni.
L’Ufficio ha affermato che Israele ha preso di mira i giornalisti “nel tentativo di sopprimere la narrazione palestinese e cancellare la verità. Tuttavia, l’occupazione non è riuscita a spezzare la volontà del nostro grande popolo”.
I critici accusano Israele – che ha vietato ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza – di prendere di mira i giornalisti nel territorio palestinese per oscurare la verità sui suoi crimini di guerra.
L’attacco israeliano a Gaza è stato il “peggior conflitto di sempre” per i giornalisti, secondo un rapporto del Watson Institute for International and Public Affairs.
Il rapporto, intitolato “News Graveyards: How Dangers to War Reporters Endanger the World“, afferma che l’attacco israeliano alla Striscia di Gaza ha “ucciso più giornalisti della Guerra Civile statunitense, della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, della Guerra di Corea, della Guerra del Vietnam (inclusi i conflitti in Cambogia e Laos), delle guerre in Jugoslavia degli anni ’90 e 2000 e della guerra in Afghanistan dopo l’11 settembre messe insieme”.
“Nel 2023, un giornalista o un operatore dei media eraucciso o assassinato in media ogni quattro giorni. Nel 2024, una volta ogni tre giorni”, si legge nel rapporto.
“La maggior parte dei giornalisti feriti o uccisi, come nel caso di Gaza, sono giornalisti locali”.
Il Centro per la protezione dei Giornalisti palestinesi (PJPS) ha affermato che l’uccisione di giornalisti fa parte di una serie di violazioni dei diritti umani commesse dall’occupazione israeliana.
Nel suo rapporto annuale, il Comitato per la protezione dei Giornalisti (CPJ) ha dichiarato che nel 2024 è stato ucciso un numero record di giornalisti, con Israele responsabile di oltre due terzi di queste morti.
La presidente del comitato, Jodie Ginsberg, ha affermato nella dichiarazione: “La guerra a Gaza ha un impatto senza precedenti sui giornalisti e dimostra un grave deterioramento delle norme globali sulla protezione dei giornalisti nelle zone di conflitto, ma è ben lungi dall’essere l’unico luogo in cui sono in pericolo”.
Almeno 85 giornalisti sono morti nel corso del 2024 per mano dell’esercito israeliano durante la guerra contro Gaza, ha affermato il CPJ, di cui 82 palestinesi.
Il gruppo di pressione ha inoltre accusato Israele di aver cercato di soffocare le indagini sulle uccisioni, di scaricare la colpa sui giornalisti per le morti e di aver ignorato il dovere di ritenere il proprio personale militare responsabile delle uccisioni di così tanti operatori dei media.
In un recente rapporto, la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ha descritto il 2024 come “uno degli anni peggiori” per i professionisti dei media. Ha condannato il “massacro in corso in Palestina sotto gli occhi del mondo intero”.
In un altro rapporto, Reporter Senza Frontiere (RSF) ha affermato che la Palestina è il “Paese più pericoloso per i giornalisti, registrando un numero di vittime più alto di qualsiasi altro Paese negli ultimi cinque anni”.
La ripresa della guerra da parte di Israele.
Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso oltre 1440 palestinesi e ne hanno feriti centinaia dopo l’annuncio della ripresa della guerra di genocidio a Gaza, il 18 marzo. Gli attacchi israeliani hanno segnato il crollo di un accordo di cessate il fuoco e di scambio di prigionieri iniziato il 19 gennaio 2025. La prima fase si è conclusa il 1° marzo 2025, ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rifiutato di procedere con la seconda fase.
Netanyahu, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, ha tentato di liberare altri prigionieri israeliani senza rispettare gli impegni assunti da Israele, tra cui la fine della guerra e il ritiro da Gaza. Hamas ha insistito per l’attuazione completa dell’accordo.
Dal 7 ottobre 2023, gli attacchi israeliani, sostenuti dagli Stati Uniti, hanno ucciso oltre 50.800 palestinesi, per lo più donne e bambini.
(Fonte: Quds News).
Traduzione per InfoPal di F.H.L.