Il “giuramento di ipocrita”: medici israeliani aiutano a torturare palestinesi

Tel Aviv – MEMO. Physicians for Human Rights ha presentato una denuncia al Sindacato medico internazionale contro l’Associazione medica israeliana, sostenendo che nega e soggioga sistematicamente il diritto alla salute e alla sicurezza dei palestinesi.

Le quattro questioni principali dettagliate nella denuncia includono la compromissione della sicurezza del personale medico palestinese durante i raid israeliani, nonché il diritto dei pazienti palestinesi a ricevere assistenza sanitaria.

Elenca anche il ruolo dei medici che danno assistenza all’agenzia d’intelligence israeliana Shin Bet nella tortura dei palestinesi.

L’ONG aggiunge che l’Associazione medica israeliana ha ignorato le testimonianze presentate sui bambini di Gaza mandati fuori dalla Striscia per essere curati senza i loro genitori.

La denuncia è composta da prove credibili provenienti da organismi locali ed internazionali, che mostrano che l’Associazione medica israeliana ha ripetutamente mancato al suo dovere di proteggere il diritto dei palestinesi alla salute a causa delle aggressioni militari israeliane.

“Sulla base dei dati sul campo che abbiamo raccolto, concludiamo che l’Associazione medica israeliana è complice di questi fallimenti etici e delle gravi violazioni dei diritti umani e addirittura, in alcuni casi, vi fornisce un palese supporto.

“Così, ad esempio, in risposta alle informazioni presentate all’Associazione medica israeliana in merito all’assalto della polizia israeliana all’ospedale francese di Gerusalemme, durante il funerale della corrispondente di Al-Jazeera Shireen Abu Aqleh, il capo dell’Associazione medica israeliana, il professor Zion Hagai, ha rifiutato di denunciare l’incidente, solo perché è successo in un ospedale palestinese”.

Soldati israeliani hanno attaccato il corteo funebre di Abu Aqleh mentre partiva dall’ospedale francese, nel quartiere di Sheikh Jarrah.

Physicians for Human Rights ha invitato il Sindacato medico internazionale ad assumersi le proprie responsabilità e ad attuare misure pratiche per garantire che l’Associazione medica israeliana aderisca ai valori e ai principi stabiliti dalla comunità medica internazionale.

Jay Shalev, direttore generale di Physicians for Human Rights, ha dichiarato: “Ci sono esempi dal mondo, come […] in Turchia, in cui il sindacato dei medici locali è in prima linea nella lotta contro le violazioni dei diritti umani. Noi non ascoltiamo, purtroppo, la voce dell’Associazione medica in Israele, poiché il sindacato non fa nulla per i crimini dell’occupazione e per l’Apartheid, che vanno avanti da decenni”.

Al momento della pubblicazione, l’Associazione medica israeliana non ha risposto alla richiesta di commento di MEMO.