Il governo Haniyah: piano di sviluppo biennale centrato sui settori produttivi e le infrastrutture

Gaza – InfoPal. Il sottosegretario al ministero della pianificazione palestinese a Gaza, Ayman al-Yazori, ha rivelato che il suo ministero sta mettendo a punto un piano di sviluppo che copre il biennio 2013-2014 concordato con tutti i ministeri e le autorità competenti, che sarà approvato dal Consiglio dei ministri e dal Consiglio legislativo palestinese.

In un comunicato diffuso dal ministero della Pianificazione palestinese, al-Yazori, ha dichiarato: “I piani di sviluppo riguardano i settori produttivi e sociali, le infrastrutture, la sicurezza e la gestione razionale”. Al-Yazori ha anche assicurato che gli indicatori economici di tali settori verranno aggiornati, per poi sviluppare delle previsioni future in vista di diversi scenari.

Il sottosegretario ha sottolineato l’importanza di investire nella componente umana, essendo la risorsa principale nella Striscia di Gaza, e ha aggiunto che il ministero dello Sviluppo si è concentrato sull’istruzione, sia scolastica sia universitaria, e ha sviluppato uno studio sui laureati e il mercato del lavoro, con lo scopo di valutare l’efficienza dei programmi scolastici e universitari nella fase lavorativa e misurare l’equilibrio tra le nozioni teoriche e le competenze pratiche acquisite, avendo queste ultime la priorità nel mondo del lavoro.

Istruzione. Ha affermato che il governo ha costruito 24 scuole negli ultimi due anni, e che i laboratori informatici moderni hanno raggiunto il 73% contro il 63% del periodo precedente, le biblioteche scolastiche il 93% contro il 73%, sottolineando che questi interventi hanno lo scopo di permettere agli studenti di sviluppare le loro conoscenze teoriche e pratiche in modo da essere competitivi nel mercato del lavoro. Ha aggiunto che il piano attuale mira a ridurre il numero delle scuole che applicano il doppio turno scolastico (diurno e serale) dagli attuali 80% al 60%.

Edilizia abitativa. Al-Yazori ha illustrato il nuovo piano di sviluppo infrastrutturale, in particolare nel campo dell’edilizia abitativa: il governo di Ismail Haniyah ha completato la costruzione di 600 unità abitative; altre 500 sono in fase di costruzione. Durante la guerra israeliana contro Gaza (Operazione Piombo Fuso )  3500 unità abitative furono distrutte.

Al -Yazori ha ribadito che il governo ha ristrutturato centinaia di abitazioni parzialmente danneggiate, dopo che una commissione ad hoc ha valutato i danni subiti dai cittadini palestinesi al termine della guerra nel 2009.

Egli ha collegato lo stallo nella ricostruzione di Gaza alla questione della riconciliazione interna palestinese: di fatto il trasferimento delle risorse economiche a Gaza è stato ostacolato dal mancato riconoscimento, regionale ed internazionale, nei confronti del governo di Gaza. E ha spiegato che alcuni organismi donatori del Qatar e della Turchia avevano promesso di contribuire alla ricostruzione delle infrastrutture con centinaia di milioni di dollari.

Il sottosegretario ha svelato che molte organizzazioni internazionali vincolano i loro aiuti finanziari al raggiungimento di un accordo di riconciliazione tra i palestinesi. Tale aiuto è  indispensabile per la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate nella guerra del 2009.

Al -Yazori ha sottolineato che il governo palestinese a Gaza finora non ha avuto l’opportunità di operare in condizioni normali per realizzare i propri programmi di sviluppo che prevedono la ricostruzione e le riforme in tutti i settori vitali. E ha aggiunto che non è possibile valutare i progetti di sviluppo attuati a Gaza, a causa delle pressioni esterne ed interne che non hanno permesso al governo di realizzare i piani, spingendolo a concentrarsi sugli aspetti prioritari della vita dei cittadini.

Il sottosegretario ha chiesto di concedere al suo governo l’opportunità di lavorare in circostanze normali, per poter poi valutare il suo operato a livello di sviluppo e qualità del servizio offerto al pubblico, sottolineando che è difficile valutare adeguatamente un modello di sviluppo in un contesto di continuo assedio e aggressioni come quello di Gaza, e auspicando una maggior apertura nei confronti della Striscia di Gaza, dando al governo la possibilità di offrire servizi migliori ai cittadini, visto lo scenario favorevole dovuto ai cambiamenti in Egitto.