Il governo palestinese invita i paesi europei a collaborare.

Dal nostro corrispondente.

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di alleggerire i debiti accumulati nei servizi offerti ai cittadini dal ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni. 

Durante la seduta del governo, il premier Haniyah ha confermato la prosecuzione del dialogo nazionale e ha spiegato che le divergenze rimaste sono poche e che sarà possibile risolverle con pazienza e continuità. Ha anche gradito il ruolo delle forze nazionali e islamiche e di tutte le componenti della "piazza palestinese" che spingono per la riuscita del dialogo; ha inoltre apprezzato gli sforzi di Hamas e di Al-Fatah.  

E ha aggiunto che il governo e il popolo palestinese apprezzano molto il ruolo che la nazione araba e islamica sta svolgendo, offrendo aiuto politico, spirituale ed economico per affrontare l’isolamento e il boicottaggio

 La situazione economica

Haniyah ha dichiarato che il governo palestinese ha concesso prestiti economici a 90 mila dipendenti pubblici, spiegando che tra stipendi e prestiti sono state raggiunte 130 mila persone. Questo, ha affermato, alleggerirà la crisi economica di cui soffre il popolo a causa dell’isolamento internazionale e israeliano. 

E ha confermato che il denaro portato dai ministri attraverso il valico di Rafah è stato versato nelle casse del Tesoro, da cui vengono pagati gli stipendi ai dipendenti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Nella direzione giusta

Haniyah ha sottolineato che "la decisione della comunità europea di aiutare il popolo palestinese con 100 milioni di euro va nella direzione giusta, ma è incompleta perché "tratta la questione e il popolo palestinese solo dal lato umanitario, dimenticando quello politico". Ha poi aggiunto di sperare che "tutto passi attraverso il popolo palestinese e il governo, dando la possibilità di gestire al meglio i soldi e di lavorare in base al programma economico seguito". 

Rivolgendosi all’Unione Europea, ha chiesto di collaborare ufficialmente con il governo palestinese eletto e di rispettare la scelta democratica del popolo, evidenziando come il boicottaggio, l’isolamento, la punizione, il tentativo di isolamento politico, ecc. complicheranno e aumenteranno la crisi, ma che invece bisogna lavorare seriamente per  garantire all’area tranquillità e stabilità. 

Per quanto riguarda il boicottaggio e la gestione economica delle banche, il Consiglio dei Ministri ne ha studiato qualche caso analizzando le modalità di comportamento nei  confronti del governo e del popolo. Haniyah ha dichiarato di non essere convinto della posizione assunta dall’Arab Bank nei confronti di questa crisi, e ha chiesto a questa e ad altre banche di operare nell’interesse superiore del popolo palestinese.

Le banche palestinesi hanno ricevuto lodi per il modo in cui stanno affrontando l’attuale situazione.

 

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