Il Jihad Islamico ribadisce il rifiuto di offrire alle forze d'occupazione una tregua senza contropartita.

Il movimento Jihad Islamico ha confermato di volere collaborare al successo del dialogo tra le fazioni palestinesi, riunitesi al Cairo con la sponsorizzazione dell’Egitto; contemporaneamente, il Jihad Islamico ribadise il suo rifiuto di considerare una tregua unilaterale nei confronti delle forze d’occupazione. 
Un dirigente del Jihad Islamico, Mohammad al-Harazin, ha comunicato che domenica sera, una delelgazione del suo movimento si è riunita con dirigenti egiziani per consultarsi "sulle strade da imboccare per ricomporre le divisioni e  trovare una via d’uscita dalla deplorevole crisi e dalle lotte interne, con l’obiettivo di arrivare ad una rinsaldatura dei ranghi in casa palestinese".
Per quanto riguarda la tregua nei confronti delle forze d’occupazione israeliane, al-Harazin conferma che la delegazione del Jihad Islamico avrebbe chiarito alla parte egiziana che il suo movimento non può prendere in considerazione una tregua unilaterale nei confronti del nemico, mentre questi prosegue le sue offensive contro il popolo palestinese; la delegazione del Jihad Islamico ribadisce che accetterà una tregua a condizione che essa sia reciproca, contemporanea e completa.
Durante l’incontro è stato sottolineata l’importanza di una riattivazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ma anche la sua riorganizzazione in funzione delle nuove, attuali circostanze, in modo da potervi fare confluire tutte le organizzazioni nazionali e religiose presenti sulla piazza palestinese. Un ulteriore argomento toccato nell’incontro ha riguardato i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri egiziane; l’Egitto si è impegnato a rimetterli in libertà. 
Secondo al-Harazin si è infine svolta una discussione con i responsabili egiziani sulla situazione al valico di Rafah, sulle condizioni di sofferenza cui vengono regolarmente sottoposti i cittadini palestinesi in transito, cosa che gli interlocutori egiziani hanno riconosciuto promettendo di porvi rimedio.