Il magnate statunitense Donald Trump decide di rimandare il suo viaggio in Israele

trumpkkkImemc. Dopo le critiche provenienti sia da sinistra che da destra, Donald Trump giovedì ha twittato che rimanderà la sua visita in Israele e Gerusalemme.

Il ricco magnate del business e candidato alle primarie presidenziali aveva detto in precedenza di aver pianificato di far visita al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per poi farsi strada nella moschea di Al-Aqsa, considerata il terzo sito più sacro dell’Islam.

I leader musulmani a Gerusalemme hanno promesso di opporsi in modo non violento ai tentativi di Trump di voler entrare a tutti i costi nel sito sacro.

All’inizio di questa settimana, Trump ha espresso la controversa dichiarazione secondo la quale a tutti i musulmani dovrebbe essere vietato l’ingresso negli Stati Uniti.

Sebbene Netanyahu abbia dichiarato di non essere d’accordo con i commenti di Trump, non ha cancellato l’incontro in programma con lui.

In un’intervista con Fox News, Trump ha affermato di non voler “mettere [Netanyahu] sotto pressione” per incontrarlo.

Alcuni presentatori, come Philip Weiss del blog Mondoweiss, hanno sottolineato che “la scorsa notte, Chris Matthews si è infuriato per la raccomandazione di Trump in base alla quale i funzionari americani per l’immigrazione debbano chiedere ai viaggiatori se sono musulmani. Ma il nostro stesso Dipartimento di Stato ha condannato Israele che impedisce “l’entrata o l’uscita senza fornire spiegazioni” – in particolare a ‘coloro che sono sospettati dalle autorità israeliane di essere di origini arabe, mediorientali o musulmane’”.

Weiss ha inoltre osservato che la politica israeliana di analizzare i profili in base a razza, etnia e religione è già presa in considerazione negli aeroporti statunitensi.

Ahmad Tibi, membro del parlamento israeliano (Knesset), ha messo in guardia sulle tragiche conseguenze che potrebbero scaturire se il candidato statunitense alle presidenziali Donald Trump decidesse di invadere, insieme a funzionari e soldati israeliani, la moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata.

Tibi ha affermato che Trump, che volerà a Tel Aviv a fine mese, ha in programma di dirigersi verso la moschea dopo il suo arrivo, e ha avvertito che un simile atto provocatorio mira solo a creare ulteriore tensione e violenza.

“I musulmani, i palestinesi di Gerusalemme, gli impediranno di entrare nella moschea”, ha detto. “Ogni singolo essere umano decente, ogni sostenitore della giustizia e dell’uguaglianza dovrebbe impedire a questa persona razzista di invadere la moschea”.

Per quanto riguarda le dichiarazioni fatte dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in merito alle sue intenzioni di accogliere Trump, Tibi afferma: “L’ideologia razzista di Netanyahu ben si addice a quella di Trump” e “non sorprende il fatto che Netanyahu e vari politici israeliani razzisti, inclusi membri del Knesset, desiderino incontrarlo”.

Da parte sua, Netanyahu ha confermato la propria intenzione di incontrare Trump il 28 dicembre, come stabilito, sebbene molti membri israeliani del Knesset abbiano insistito affinché revochi l’invito.

Sul suo account Twitter, l’ufficio di Netanyahu ha affermato che il primo ministro “respinge le dichiarazioni di Trump sui musulmani”, ma ha anche detto che Tel Aviv “sta combattendo il terrorismo che minaccia il mondo e prende di mira allo stesso modo ebrei, musulmani e cristiani”.

Traduzione di Elisa Paganelli