Dal nostro corrispondente.
Il ministero dell’Informazione palestinese ha diramato ieri un rapporto in merito alle violazioni israeliane nella città occupata di Gerusalemme e nei suoi dintorni nel mese di luglio.
Il rapporto ha confermato che il sequestro dei ministri e dei deputati è considerato evidente violazione di tutte le leggi e le regole internazionali. Il ritiro della carta didentità e del diritto alla residenza dal ministro per gli Affari di Gerusalemme e dei deputati della città ha per conseguenza lallontanamento forzato e la negazione del diritto alla residenza.
Nel documento si evidenzia la volontà di continuare a costruire il muro di separazione razziale intorno a Gerusalemme nonostante la sentenza costituzionale del tribunale di Lahai in merito alla sua illegalità e allobbligo di demolizione.
Il testo denuncia le prassi che limitano il movimento dei civili palestinesi e quello di mezzi di trasporto ai posti di blocco agli ingressi di Gerusalemme. Gli israeliani impediscono agli abitanti di praticare i loro riti religiosi e di pregare nella moschea Al-Aqsa.
Israele tende dallisolamento di Gerusalemme per realizzare tre obiettivi:
- aumentare il numero dei residenti israeliani,
- realizzare la grande Gerusalemme in base ai suoi piani espansionistici
- fare dei palestinesi, che vivono nel comune di Gerusalemme araba, una minoranza facile da controllare.
Il sequestro/allontanamento forzato
Il rapporto denuncia che il governo israeliano ha superato tutti i limiti e opera per distruggere la vita del popolo palestinese e trasformarla in un inferno insopportabile dopo il sequestro, il 29 giugno scorso, del dott. Khaled Abu Arafa, il ministro per gli Affari di Gerusalemme, e i deputati Mohammad Abu Tair, Ahmad Atwan e Mohammad Totah della circoscrizione di Gerusalemme (oltre a diversi ministri e altri membri del Consiglio Legislativo).
Nel documento si accusa il governo israeliano di non aver rispettato nessuna delle regole che garantiscono la protezione diplomatica ai ministri e deputati che rappresentano il popolo palestinese e che sono stati eletti in maniera democratica e trasparente davanti a tutto il mondo costituendo una novità assoluta nel Medio Oriente
Per quanto riguarda tutte le pratiche di espulsione più o meno evidenti, esse incidono gravemente sulla presenza palestinese nella città sacra, e il suo inalienabile diritto di cittadinanza e dimora.
In definitiva si aumenta la componente ebraica della città a discapito di quella palestinese utilizzando leggi e regolamenti che favoriscono la prima e rendono sempre più diffide o impossibile la seconda.
Il muro dellapartheid
Parlando del muro di separazione razziale, i cui lavori di costruzione proseguono, il rapporto lo ha definito una evidente sfida alla volontà internazionale. I governi israeliani che si succedono continuano a ignorare le sentenze dellAia e gli accordi di Ginevra che impediscono la requisizione delle terre, allargano le colonie e proseguono la costruzione del muro. Infatti, precisa in rapporto, che i lavori vanno avanti per completare il muro nella zona nord e est intorno a Gerusalemme per poter isolare la città occupata dalla Cisgiordania e isolare circa 120 palestinesi da Gerusalemme.
Violazione della libertà religiosa
Il rapporto documenta che le forze di occupazione continuano a isolare la città di Gerusalemme e limitano la libertà di movimento e di spostamento dei palestinesi per raggiungere la moschea Al-Aqsa: durante tutto il mese di luglio, le autorità militari e la polizia di frontiera hanno impedito ai palestinesi di età inferiore ai 45 anni di arrivare alla santa moschea per assolvere alla preghiera del venerdì.
Le forze speciali e la polizia israeliana compiono una continua attività di provocazione aggredendo i musulmani che pregano con i calci dei fucili e con i manganelli, usando perfino i gas lacrimogeni e arrestando numerosi giovani ogni venerdì.
I posti di blocco messi intorno alla città di Gerusalemme e ai suoi ingressi non permettono ai palestinesi di entrare nella città se non dopo una umiliante e lenta perquisizione, obbligando le persone a scendere dai mezzi di trasporto e a passare porte di sbarramento e controlli elettronici.
Nella città di Gerusalemme sta amentando lodio verso gli arabi da parte degli ebrei, e il segno più evidente sono le scritte razziste che gruppi di estremisti tracciano sulle pareti delle case delle famiglie arabe.