Il ministro dei prigionieri palestinesi: il trasferimento dei detenuti dalla prigione di al-Ramle è un'altra minaccia

Gaza – Infopal. Giunge la condanna di Mohammed al-Ghoul, ministro dei detenuti e dei prigionieri del governo di Gaza, per la decisione israeliana di trasferire un certo numero di detenuti e prigionieri palestinesi malati dall'ospedale della prigione di Ramle verso le proprie carceri centrali.

In una conferenza stampa svoltasi ieri, 30 agosto, il ministro ha ricordato che per malati e sofferenti s'intendono oltre 1.500 casi molto gravi tra i detenuti e prigionieri palestinesi in detenzione israeliana.

Ad oggi, 52 sono deceduti a causa di mancanza di attenzioni e cure mediche come pure di visite di routine.

Afferma il ministro che, l'operazione in atto non è veritiera, insomma non sarebbe condotta in buona fede, ma vuole essere un'altra misura con la quale Israele tenterà di ovviare le critiche internazionali sulle sue violazioni ai diritti umani.

In conclusione dell'incontro coi giornalisti, il ministro ha ricordato gli allarmanti casi di Mohammed 'Abdul 'Aziz, di Jabaliya (Gaza) paralitico, Ahmed an-Najjar, di Ramallah, malato di cancro e per il quale si richiede urgente trattamento di chemioterapia, Mo'tasem Ridad, di Tulkarem affetto da una grave infezione al sangue e il quale, attualmente, non riceve alcuna cura.

Al-Ghoul ha richiamato l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per intervenire nell'immediato e inviare un gruppo di medici in soccorso di questi come dei 40 cosidetti 'prigionieri di guerra' ed esercitare pressione verso gli organismi Onu competenti.

Allo stesso modo, sono state interpellate le organizzazioni per i diritti umani deputate a monitorare e a denunciare la realtà di deterioramento della salute di detenuti e prigionieri palestinesi e, rivolgendosi al popolo palestinese, ha ribadito la priorità della questione delle detenzioni di propri connazionali nell'agenda nazionale.

 

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