‘Il mio incubo in una prigione di Israele’: il racconto di un leader politico britannico

Di Ben Frampton.

Argus. Due donne di Newport sono state detenute, per cinque giorni, in celle israeliane anguste, dopo essere estate “brutalmente” gettate per terra, mani legate e arrestate.

Rivolgendosi ad “Argus”, mezz'ora dopo il rilascio avvenuto ieri notte dalla prigione di Givon, Pippa Bartolotti, vice presidente del partito dei Verdi del Galles, ha descritto l'episodio come un “incubo”. Nessuno ha mai detto loro quanto a lungo sarebbero state detenute in prigione.

Bartolotti ha 57 anni e con lei c'era anche Joyce Giblin, di Bassaleg Road, tra i cittadini britannici detenuti dalle autorità israeliane all'aeroporto di Ben Gurion a Tel Aviv, dove erano atterrate per partecipare a un viaggio della non-violenza in Cisgiordania.

Bartolotti, madre di tre figli, ha definito il trattamento ricevuto in Israele come “oppressivo e terribile”. Nessuno le ha mai comunicato la ragione per la quale era stata arrestata, e non le è stato consentito di fare nessuna telefonata. Nessun accusa contro di loro e la notizia del rilascio è stata riferita loro solo 5 minuti prima alle 5,15 locali. Nessun è stato accusato di alcun reato.

Le due donne, insieme ad un terza proveniente da Swansea, sono state scortate da sei ufficiali all'aeroporto Ben Gurion la scorsa notte.

Bartolotti, da Malpas, ha raccontato di “essere stata brutalmente messa per terra con mani legate” dalla polizia nel momento in cui si stava rivolgendo ai giornalisti dopo aver passato il controllo di sicurezza.

Condotta in un autoblindo della polizia, le è stato detto che stava andando verso un hotel, ma la donna ha capito subito che si trattava di una menzogna. Dal finestrino dell'automezzo, infatti, aveva intravisto il filo spinato della prigione di Ramla.

Bartolotti ha riferito della presenza nella sua stessa cella di sei attivisti. La cella era larga circa 9,5X7,5 metri con un buco sul pavimento che fungeva da toilette. Giblin era detenuta in un'altra cella.
Nella cella c'erano tre letti a castello, ma senza biancheria così che le donne hanno sofferto le punture degli insetti.

“Non abbiamo mai avuto un solo indizio sul tempo che avremmo trascorso in cella. La stanza era decisamente angusta, una sorta di incubo”.

La notte scorsa, Bartolotti è stata fatta salire a bordo di un volo Easyjet per fare ritorno a Luton. 

(Nella foto: Pippa Bartolotti. Argus)

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