Il mufti: “Nessuno sforzo concreto della Giordania per proteggere al-Aqsa

20150731_Israeli-soldiers-stands-guard-with-al-aqsa-in-backgroundMemo. La settimana scorsa, il capo del Comitato Supremo Islamico di Gerusalemme, shaykh Ekrema Sabri, ha affermato che non ci sono stati sforzi o misure da parte del Waqf (Beni religiosi) giordano, per contestare la situazione nella moschea di al-Aqsa, ha affermato l’agenzia stampa Safa.
Sabri ha affermato che il “silenzio popolare ed ufficiale” sul divieto israeliano a certe preghiere musulmane ad al-Aqsa “incoraggia” il proseguimento delle violazioni israeliane.
Sabri ha accusato il governo israeliano di appoggiare i gruppi estremisti e di impedire ai musulmani di realizzare le loro preghiere alla moschea di al-Aqsa. Ha anche puntato il dito contro il “silenzio” dei paesi arabi e islamici, affermando che “hanno rinunciato ad appoggiare la moschea”. 
Ha aggiunto: “La fine di questo divieto arriverà presto. Ti appoggiamo e preghiamo per te. L’oppressione si ritorcerà contro gli oppressori”. 
Uomini e donne palestinesi banditi da al-Aqsa hanno organizzato un sit-in alle sue entrate, martedì scorso. Le forze israeliane hanno risposto con la violenza, disperdendoli. 
Traduzione di F.H.L.