Il NAM condanna le atrocità israeliane in Palestina

Tehran-TasnimIl Comitato palestinese del Movimento dei Paesi non allineati -NAM- ha tenuto lunedì una riunione di emergenza a livello ministeriale, a Teheran, durante la quale i diplomatici intervenuti hanno dibattuto sulle modalità per porre fine alle atrocità israeliane nella Striscia di Gaza.

A fine riunione, il Comitato palestinese del NAM ha rilasciato una dichiarazione, condannando con decisione l’uso letale, eccessivo e indiscriminato della forza da parte di  Israele.

Questo è il testo integrale della dichiarazione, pubblicata sul sito del ministro degli esteri iraniano, lunedì:

I ministri del Comitato palestinese del Movimento dei Paesi non allineati si sono incontrati il 4 agosto 2014 per affrontare la situazione di crisi in cui si trova il popolo palestinese, in seguito alla brutale aggressione militare condotta da Israele nei mesi di luglio e agosto 2014 contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, sfociata nell’uccisione di oltre 1857 Palestinesi, tra cui centinaia di donne e bambini, e nel ferimento di più di 8500 Palestinesi, oltre che nella distruzione sconsiderata di migliaia di case, attività commerciali, infrastrutture civili  di vitale importanza, moschee, scuole, ospedali, istituzioni pubbliche, aziende agricole e molte strutture dell’ONU. A tal proposito, i ministri hanno reso omaggio e dimostrato il loro sostegno alla eroica fermezza e all’unità dimostrata dal popolo palestinese dinanzi a una così brutale aggressione.

I ministri hanno espresso apprezzamento verso il popolo e il governo della Repubblica Islamica dell’Iran per l’accogliente ospitalità e la partecipazione puntuale al Comitato del NAM in Palestina. Hanno anche elogiato S.E. Dott. Hassan Rouhani, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, per l’importante dichiarazione rilasciata nel corso dell’incontro.

I ministri hanno fermamente condannato l’uso letale, eccessivo e indiscriminato della forza da parte di Israele, potenza occupante, contro i civili palestinesi e le infrastrutture civili di primaria importanza, tra cui le reti idriche e sanitarie, le centrali elettriche, numerosi ospedali e centri medici, nonché contro il personale medico e umanitario e contro il giornalisti. Hanno deplorato gli incessanti attacchi militari sferrati deliberatamente e in modo indiscriminato dalle forze occupanti israeliane, che hanno determinato l’uccisione e il ferimento di migliaia di palestinesi inermi, in massima parte donne e bambini, in palese e sistematica violazione del diritto internazionale e della legislazione sui diritti umani.

I ministri hanno chiesto la cessazione immediata e incondizionata dell’aggressione militare israeliana e delle punizioni collettive ai danni della popolazione civile palestinese a Gaza come nel resto dei territori occupati, tra cui Gerusalemme Est. Hanno auspicato uno sforzo serio e collettivo per una tregua immediata, sulla base di quella raggiunta nel novembre 2012 grazie all’iniziativa egiziana, in stretto coordinamento con lo Stato della Palestina.

I ministri hanno avallato le richieste unitarie e legittime della delegazione dello Stato Palestinese e a tal proposito hanno anche richiesto la rimozione completa del blocco che Israele impone sulla Striscia di Gaza, che costituisce una ingente punizione collettiva ai danni dei suoi abitanti, in palese violazione del diritto umanitario e umano e che ha determinato carenze significative di beni di prima necessità e una situazione sanitaria e umanitaria disastrosa a Gaza. Hanno sottolineato la responsabilità di Israele in quanto potenza occupante, e la conseguente necessità di aprire immediatamente e senza condizioni tutti i valichi di accesso e di uscita da Gaza, con la creazione di un corridoio umanitario che consenta a medici e operatori di raggiungere le persone in stato di bisogno. Hanno anche rimarcato la necessità di porre fine a tutte le pratiche illegali condotte da Israele, che privano il popolo palestinese della terra, delle proprietà e delle risorse naturali e che hanno determinato uno stato di emergenza diffusa e il deterioramento delle condizioni socio-economiche.

I ministri hanno chiesto a tutti i membri della comunità internazionale, alle Nazioni Unite e a altre organizzazioni internazionali e non governative di assicurare alle vittime dell’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza assistenza umanitaria d’urgenza. Hanno riconosciuto il ruolo vitale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) di Gaza, anche nella gestione delle emergenze nei periodi di crisi, e hanno sollecitato la comunità internazionale a fornire a questa e ad altre Agenzie delle Nazioni Unite sostegno per garantire assistenza umanitaria al popolo palestinese in momenti di crisi, compresi gli oltre 180,000 palestinesi sfollati nell’ultimo periodo.

I ministri hanno richiesto al Consiglio di Sicurezza di attenersi ai suoi doveri statutari e di soddisfare le aspettative della comunità internazionale agendo quindi prontamente per affrontare la situazione di crisi nei Territori Occupati Palestinesi, che costituisce chiaramente una minaccia alla pace e alla sicurezza regionali e internazionali. Hanno anche chiesto al Consiglio di Sicurezza di adottare misure che obblighino Israele, potenza occupante, ad arrestare l’aggressione militare contro il popolo palestinese e lo inducano al rispetto immediato dei suoi obblighi internazionali, con particolare riferimento alla Quarta Convenzione di Ginevra e alle risoluzioni ONU in materia. Hanno sottolineato la necessità urgente di un’azione seria e credibile da parte del Consiglio di Sicurezza per porre fine alla sostanziale impunità di cui Israele ha ingiustificatamente goduto, rimarcando l’esigenza di un’azione collettiva che lo renda responsabile di tutte le infrazioni al diritto umanitario internazionale e alle violazioni dei diritti umani.

I ministri hanno espresso sostegno all’iniziativa algerina di riunirsi presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per discutere circa l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese e mobilitare la comunità internazionale.

I Ministri hanno chiesto alla Corte Criminale Internazionale di tenere fede al suo mandato punendo i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi ai danni del popolo palestinese nei territori palestinesi occupati, tra cui Gerusalemme Est. Hanno sottolineato il ruolo centrale della giustizia nel porre fine a tali crimini e alla sostanziale impunità.

I ministri hanno espresso approvazione verso le iniziative libanesi, tese a dare comunicazione dei fatti al Pubblico Ministero della Corte Criminale Internazionale e hanno chiesto ai Paesi non allineati che hanno ratificato lo Statuto di Roma di ricorrere dinanzi alla corte per crimini di guerra e crimini contro l’umanità perpetrati contro il popolo palestinese.

I ministri hanno anche espresso grave preoccupazione in merito alla delicata questione degli oltre 6.000 palestinesi prigionieri e detenuti,  tra cui quelli in regime di detenzione amministrativa, trattenuti da Israele, potenza occupante. Hanno condannato gli abusi e i maltrattamenti fisici e psicologici, compresa la tortura, dei prigionieri e dei detenuti palestinesi, tra cui si annoverano anche bambini, donne e funzionari eletti, tra cui membri del Consiglio Legislativo Palestinese, ivi comprese le oltre 800 persone detenute dal 13 giugno 2014, per cui viene richiesta la scarcerazione immediata e incondizionata.

I ministri hanno anche condannato il progressivo processo di colonizzazione ai danni della terra palestinese condotto da Israele, potenza occupante. Hanno richiesto la cessazione della confisca di proprietà palestinesi e della costruzione e dell’espansione degli insediamenti israeliani e del Muro, che costituiscono una violazione grave del diritto umanitario internazionale e del Parere consultivo espresso dalla Corte Internazionale di Giustizia. Hanno altresì espresso grave preoccupazione circa gli atti di violenza, terrore e istigazione contro i civili palestinesi e la distruzione delle proprietà palestinesi ad opera dei coloni israeliani nei Territori Palestinesi Occupati, tra cui Gerusalemme Est, e richiesto che i colpevoli fossero ritenuti responsabili per questi crimini. Hanno anche espresso grave preoccupazione riguardo le provocazioni e l’istigazione alla violenza da parte degli estremisti ebrei contro i luoghi sacri musulmani e cristiani, specialmente nella Gerusalemme Est occupata e contro la Moschea di Al-Aqsa e messo in guardia dalle pericolose conseguenze di tali continue provocazioni e aggressioni.

I ministri hanno accettato di buon grado la decisione del Consiglio dei Diritti Umani di avviare ufficialmente un’inchiesta internazionale e indipendente sulle violazioni del diritto umanitario internazionale e della legislazione in materia di diritti umani in seguito alla recente aggressione militare israeliana contro l’assediata Striscia di Gaza. Hanno rimarcato l’esigenza di indagare su tutte le violazioni di Israele, potenza occupante, del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati, tra cui Gerusalemme Est, per stabilire le responsabilità e rendere giustizia alle vittime di tali crimini.

I ministri hanno anche appoggiato la richiesta dello Stato della Palestina di riunire in tempi rapidi una Conferenza delle Alte Parti Contraenti della Quarta Convenzione di Ginevra per analizzare le misure, ai sensi dell’Articolo 1, per assicurare il rispetto e l’applicazione della Convenzione nei Territori Palestinesi Occupati, compresa Gerusalemme Est. Hanno chiesto alla Svizzera, in qualità di Stato depositario, di mettere in campo gli sforzi necessari per la convocazione in tempi brevi di questa importante Conferenza, per affrontare le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale perpetrate da Israele, potenza occupante, e per assicurare la protezione del popolo palestinese. Sempre a questo proposito, i ministri hanno appoggiato la richiesta del presidente Abbas al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon di adottare tutte le misure necessarie a sua disposizione per proteggere la popolazione civile palestinese sotto occupazione israeliana.

I ministri hanno rimarcato la necessità di rinnovare gli incontri all’interno del Comitato Palestinese del NAM e anche nel contesto più ampio dell’Ufficio di Coordinamento del Movimento, allo scopo, inter alia, di definire un piano d’azione per il NAM e approfondire tutte queste criticità di fronte alle Nazioni Unite e in ogni altra sede appropriata di natura politica, legale o giuridica. Hanno evidenziato, a tal proposito, la necessità di un’azione internazionale tesa a risolvere le cause profonde del conflitto e a considerare la questione Palestinese in ogni suo aspetto nel rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU in materia. Hanno altresì richiesto sforzi per il raggiungimento del pieno riconoscimento della Palestina come Stato Membro delle Nazioni Unite.

I ministri hanno salutato con favore tutte le iniziative intraprese in vari paesi per boicottare i prodotti israeliani e richiamare gli ambasciatori da Israele, come avvenuto in molti paesi latino-americani, e hanno incoraggiato ali altri Stati membri del NAM a fare altrettanto.

I ministri hanno rinnovato il loro appoggio incondizionato alla giusta causa palestinese e hanno espresso solidarietà al popolo della Palestina. Hanno ribadito il loro appoggio fermo e duraturo al diritto del popolo palestinese ad autodeterminarsi, e a soddisfare le loro legittime aspirazioni nazionali, tra cui quelle alla libertà, all’indipendenza, alla giustizia, alla pace, e alla dignità nella loro patria.

Traduzione di Romana Rubeo