Sabato sera, abbiamo partecipato ad una messa cristiana, in diretta con la Cattedrale nazionale di Washington DC. Il coro di campane suonate dai bambini palestinesi è stato edificante.
I bambini hanno illuminato le luci delle candele nelle chiese, hanno cantato e partecipato al coro, superando numericamente gli adulti in molte attività.
Siamo stati benedetti per aver visitato le case dei bambini poveri, di diverse fedi .
Lunedì, 3500 membri delle bande musicali e di diversi gruppi scout (la maggior parte erano giovani, sotto i 18 anni) hanno sfilato vicino al Muro dell’Apartheid che separa Gerusalemme da Betlemme, arrivando fino alla Piazza della Natività a Bethlehem. Alcuni dei giovani che hanno partecipato alla marcia erano di fede musulmana.
La banda musicale di Gaza (formata da cristiani e musulmani), non ha potuto partecipare, a causa del divieto israeliano.
All’inizio della giornata, i bambini hanno formato un grande simbolo di pace, con le parole “LOVE ALL” (amare tutti) con i loro corpi, di fronte all’imponente albero di Natale, eretto nella piazza. L’Agenzia Onu per l’assistenza ai rifugiati palestinesi – Unrwa, ha esposto degli striscioni che chiedevano alla gente di ricordare la sofferenza dei bambini di Gaza e della Siria.
Nel corso della giornata, il Centro palestinese per l’avvicinamento tra i popoli, insieme all’iniziativa congiunta di difesa legale, patrocinata da YMCA e YWCA*, hanno eseguito un programma d’intrattenimento per i bambini, con risate e balli proseguiti per due ore, poi Babbo Natale è arrivato ed ha distribuito i regali ai bambini.
Tutti noi, dobbiamo ricordare che 2000 anni fa, Gesù nacque in una umile mangiatoia. I miei antenati, i pastori di Beit Sahour, riconobbero il suo messaggio di speranza e lo seguirono. Sia loro che Gesù erano dei palestinesi che vivevano sotto l’occupazione imperiale straniera, gestita da figure locali che rivendicavano il sapere religioso e la legge. Erode uccise i bambini di Betlemme per portar avanti la sua agenda dell’odio. Gesù, invece, promuoveva la sua agenda dell’amore. I rifugiati, sfuggiti dalla tirannia diventarono la sua famiglia (proprio come i milioni di palestinesi di oggi).
Gesù ha sfidato l’occupazione con la resistenza non-violenta, e ha castigato i farisei e sadducei per la loro ipocrisia. Ha promosso la pace e ha aiutato gli oppressi.
Quel bambino di Betlemme è stato riconosciuto dai cristiani, musulmani, e dalla maggior parte dell’umanità (atei e agnostici compresi) come il Grande maestro e il Salvatore. Egli ha insegnato a tutta l’umanità l’importanza di dire la verità e di stare dalla parte dei deboli e gli oppressi di questo mondo. I Cristiani palestinesi credono che egli fu il primo martire della resistenza non-violenta contro l’occupazione straniera. Gesù aveva detto: “Lasciate che i bambini vengano da me” e ci ha implorato di credere nella bontà, nello stesso modo in cui credono i bambini, per poi agire seguendo la nostra fede. Sia che fossimo cristiani o no, questo è il messaggio trasmesso da Betlemme, in questo periodo e in tutti giorni.
Se siete nella zona di Betlemme mettiamoci insieme per pianificare le nostre azioni per il 2013 e oltre, e soprattutto per il futuro di tutti i bambini del nostro pianeta comune.
*YMCA: Young Men’s Christian Association (Associazione Giovanile Maschile Cristiana)
YWCA: Young Women’s Christian Association ( Associazione Cristiana delle Giovani Donne)