Il nipote di Nelson Mandela: Trump vuole fortificare l’apartheid di Israele

Middleeasteye.net. Mandela ha definito l’accordo israelo-palestinese del presidente americano “truffa del secolo” durante il discorso al Palestina Expo.

Durante un discorso a Londra, sabato scorso, il nipote di Nelson Mandela ha aspramente criticato “l’accordo del secolo” del presidente americano Donald Trump, definendolo un tentativo di “rafforzamento dell’apartheid israeliano”.

Zwelivelile Mandela, il cui nonno ha liberato il Sud Africa dall’apartheid, ha anche dichiarato davanti al pubblico del più grande evento europeo sulla Palestina, il Palestina Expo, che il movimento di boicottaggio contro l’occupazione israeliana “è la spina nel fianco dell’apartheid di Israele”.

Israele e molti dei suoi alleati si sono opposti con veemenza al movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), approvando persino una legge contro di esso, e il sostegno dell’evento a tale boicottaggio ha alimentato le richieste di alcuni gruppi filo-israeliani affinché venisse cancellato.

Ricordando le parole di suo nonno durante una visita a Gaza nel 1995 in cui dichiarò “che la nostra lotta è ancora incompleta senza la libertà del popolo palestinese”, Mandela ha affermato che le lotte in Sud Africa e Palestina erano collegate poiché entrambe rivolte al boicottaggio della situazione di apartheid che, in Sud Africa, mise l’allora governo sotto pressione.

“Loro [Israele] non possono sopportare l’attrazione popolare che tale movimento suscita a livello mondiale e il suo successo, quindi faranno tutto quanto in loro potere per ostacolarlo e porre freno a qualsiasi forum che promuova i principi rappresentati dal BDS”, ha detto Mandela, in veste di Deputato presso il congresso nazionale africano.

“L’apartheid del Sud Africa e dei suoi alleati imperialisti ha enormemente sottovalutato il potere del popolo, ma oggi siamo di fronte a voi liberi da secoli di colonizzazione e liberi da decenni di brutalità e discriminazione da parte dell’apartheid”.

“Truffa del secolo”.

Mandela ha deriso il piano di Trump riguardo la situazione israelo-palestinese, definendolo “truffa del secolo” e ha accusato gli Stati Uniti di essere un partner parziale nei negoziati.

“Da quando è salito al potere, [Trump] ha tagliato gli aiuti per lo sviluppo ai rifugiati palestinesi e ha letteralmente tagliato il canale che fornisce speranza e cure mediche necessarie per i bambini, alcuni di essi di appena uno o due anni”, ha detto.

“Ha sfidato la legge internazionale e ha ignorato la protesta globale contro il suo annuncio di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme”.

La due giorni Expo della Palestina ha coinvolto gruppi di discussione inerenti la vita sotto l’occupazione, offrendo anche piatti della cucina palestinese e spettacoli culturali.

Sono state anche organizzate visite virtuali alla moschea di al-Aqsa di Gerusalemme e mostre sulle lotte per la fornitura di assistenza sanitaria sotto il blocco di Gaza.

Opposizione israeliana.

L’evento ha tuttavia affrontato l’opposizione di un gruppo chiamato UK Lawyers for Israel (UKLFI), che ha cercato di esercitare pressioni sulla sede che avrebbe ospitato l’evento, Olympia London, per cancellarlo inducendo come pretesto il sostegno degli organizzatori al movimento BDS.

A seguito di rifiuto, la UKLFI ha dichiarato di aver scritto alle tre società tedesche comproprietarie di Olympia per sollevare le proprie preoccupazioni.

Ha anche affermato di aver citato una mozione approvata dal parlamento tedesco nel maggio scorso, la quale condannava il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) definendolo come antisemita.

Ma Friends of al-Aqsa (FOA), che ha organizzato l’evento, ha dichiarato in una nota inviata al Middle East Eye di non essere stato contattato da alcun “istituto, autorità o società” per quanto riguarda l’evento. Né l’UKLFI l’ha contattato direttamente, ha affermato.

Ha anche criticato il fatto che la UKLFI avesse citato la mozione parlamentare tedesca, definita non vincolante e persino criticata dagli accademici israeliani, per denunciare un evento che si sarebbe svolto nel Regno Unito.

Samayyah Afzal, responsabile del coinvolgimento della comunità presso il Consiglio Musulmano della Gran Bretagna, ha dichiarato: “Si assiste a innumerevoli attacchi volti a limitare l’attivismo in opera nei campus [universitari] e nel Regno Unito.

“La nostra risposta agli attacchi deve essere quella di organizzare di più, di fare di più”, ha aggiunto Afzal, che ha parlato in un panel sull’impatto del programma antiterrorismo del Regno Unito,  chiamato Prevent, sull’attivismo in Palestina.

Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi