Il numero di bambini palestinesi nelle carceri israeliane supera i 250

10410106_10152935287585760_5337682272971309660_nRamallah-Maan. Il numero di minorenni palestinesi nelle prigioni israeliane ha superato i 250 a seguito della campagna militare di ricerca in Cisgiordania, ha affermato un avvocato dell`Autorità Palestinese martedì 24 giugno.

“Israele sta violando gli accordi internazionali sui diritti dei bambini detenendo minorenni palestinesi, e sta cercando di coprire queste violazioni con la storia dei tre coloni rapiti”, ha detto Hiba Masalha in una dichiarazione.

L’esercito israeliano ha lanciato una massiccia campagna militare in Cisgiordania a seguito della scomparsa di tre giovani israeliani dalla colonia di Gush Etzion, il 12 giugno scorso. Le forze israeliane hanno arrestato centinaia di Palestinesi e ne hanno uccisi cinque durante la ricerca degli adolescenti, che Israele dichiara siano stati rapiti da Hamas.

“Arrestare bambini palestinesi nelle loro case, nel mezzo della notte, senza informare i genitori e le famiglie sulle ragioni per le quali vengono arrestati, è rapimento”, ha aggiunto Masalha.

Il rapporto afferma che i bambini palestinesi sono spesso soggetti a violenza a seguito del loro arresto e degli interrogatori nelle prigioni israeliane.

Il sedicenne Talal Khalid Sayf è stato arrestato il 3 maggio 2014 e sostiene di essere stato picchiato in malo modo dai soldati israeliani durante la procedura di arresto, è scritto nella relazione.

Sayf è stato lasciato con naso e bocca sanguinanti, ed è inoltre stato colpito allo stomaco e alla schiena.

Islam Mahmoud Haimouni, 17 anni, è stato prelevato dalla sua casa il 18 dicembre 2013, secondo il rapporto. E’ stato portato via da casa sua con un veicolo militare israeliano e picchiato fino al punto da perdere i sensi.

Il sedicenne Hassan Sharif Ghawadrah è stato picchiato così duramente, durante il suo arresto, il 13 novembre 2013, da essere portato in ospedale prima di passare 15 giorni di carcere in isolamento, afferma sempre il rapporto.

Per di più, una delle persone che ha effettuato l’interrogatorio nella prigione di Huwara, ha picchiato il diciassettenne Musleh Hatem Mifleh sul viso e gli ha tirato i capelli fino a quando non ha confessato, afferma la dichiarazione.

Secondo un rapporto del 2013 del Fondo delle Nazioni Unite per i Bambini, Israele è il solo paese al mondo nel quale i bambini vengono sistematicamente processati nelle corti militari e soggetti a “trattamenti e punizioni crudeli, inumani e degradanti”.

Negli ultimi dieci anni, “le forze israeliane hanno arrestato, interrogato e perseguito circa 7.000 bambini tra i 12 e 17 anni, per lo più maschi, con una percentuale media di due bambini al giorno”, ha affermato l’UNICEF.

 

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi