Il nuovo ministro della Sanità di Gaza: “Le mie priorità saranno assicurare le risorse e unire gli sforzi”

Gaza – Quds Press. Mufid al-Mukhallalati, il nuovo ministro della Sanità di Gaza, ha assicurato che nel prossimo periodo si concentrerà sul miglioramento del servizio sanitario offerto ai cittadini, garantendo il sostegno finanziario per l’acquisto dei medicinali e unendo gli sforzi tra il ministero della Salute di Gaza e quello di Ramallah.

Mukhallalati, che succede al collega Basim Naim, ha affermato che i cittadini palestinesi soffron per le molte mancanze nel settore sanitario; tuttavia queste mancanze non sono dovute alla negligenza del ministero o del personale medico, quanto piuttosto per le difficili condizioni finanziarie del ministero.

Il Consiglio legislativo palestinese con sede a Gaza ha approvato il rimpasto proposto dal premier Ismail Haniyah.

Assicurare i finanziamenti

Il nuovo ministro ha dichiarato che il suo ministero soffre per la mancanza di risorse, che ha causato l’irreperibilità di diversi medicinali e attrezzature mediche, influendo negativamente sui servizi offerti ai cittadini.

Mukhallalati  ha aggiunto che la priorità attuale sarà quella di adoperarsi su tutti i fronti, interno e esterno, affinché il suo ministero ottenga il sostegno e il finanziamento necessari al cittadino palestinese che soffre l’assedio e l’occupazione israeliana.

Il ministro ha assicurato: “Noi, come popolo che soffre l’assedio, dovremmo essere uniti in tutte le nostre fazioni e in tutti i settori, soprattutto quello della sanità. La mia priorità sarà quella di unire gli sforzi tra il ministero della sanità di Gaza e quello di Ramallah”.

Unire gli sforzi

Il ministro ha poi sottolineato il buon rapporto con il suo omologo di Ramallah, Hani Abdeen, con cui ha lavorato per sei anni nello stesso ospedale.

Mukhallalati ha dichiarato che molti amici e medici della Cisgiordania e della Striscia di Gaza l’hanno contattato dichiarandosi pronti a fornire tutto il possibile per unire gli sforzi tra le due parti nel settore sanitario, e ha aggiunto: “Essendo il nostro un obiettivo nobile sono sicuro che Dio ci agevolerà il lavoro e non credo che i nostri fratelli in Cisgiordania rifiuteranno la cooperazione in vista della comune missione: quella di servire il cittadino, specialmente perché la Cisgiordania sta affrontando gli stessi problemi di Gaza”.

Mukhallalati ha accennato alle molte sfide che gravano sul proprio ministero a causa delle poche risorse, del continuo assedio israeliano, dei problemi di elettricità, di manutenzione e dei pezzi di ricambio per le attrezzature mediche.

Un rimpasto dovuto 

Per quanto riguarda il rimpasto che ha portato al cambiamento di sette nuovi ministri, le critiche e le lodi che lo hanno accompagnato, il ministro ha spiegato che ciò non ostacola in nessun modo la riconciliazione palestinese: “Insieme a tutti gli altri ministri saremo lieti di dimetterci quando un accordo su un governo d’unità nazionale verrà raggiunto. Il rimpasto può essere annullato con una firma se un accordo a livello nazionale dovesse essere raggiunto” .

Mukhallalati ha sottolineato che questo rimpasto avrebbe dovuto essere attuato da tempo, ma è stato rimandato più volte per permettere il dialogo nazionale allo scopo di raggiungere la riconciliazione. “Purtroppo non era possibile aspettare ancora, in quanto alcuni ministeri necessitavano di un cambiamento”.