Il padre della ragazza di Gaza che si è data fuoco sospetta un omicidio

Gaza – Ma’an. Il padre di una diciannovenne, morta con gravi ustioni in un campo profughi a nord di Gaza, vuole l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Abu Taleb Kassab, del campo di Jabalia, ha detto a Ma’an che non crede che la figlia si sia data fuoco.

Martedì mattina presto, il corpo della figlia di Kasseb è stato portato all’ospedale Kamal Udwan di Beit Lahiya. Il portavoce della polizia Ayman al-Batneiji, ha dichiarato che un primo esame medico ha rivelato ustioni su tutto il corpo, ma il marito non era sospettato di averle dato fuoco.

Kasseb ha detto che sua figlia era stata portata allo stesso ospedale ore prima di morire, dopo essere stata picchiata dalla famiglia del marito. Dice di non essere stato informato della morte della figlia per sei ore.

“Dopo che ho visto mia figlia in ospedale e sulla base di quello che mi hanno detto coloro che ne hanno lavato il corpo per prepararlo alla sepoltura, la sua lingua era fuori e sembrava che fosse stata colpita alla testa, cosa che l’ha portata alla morte, e poi è stata bruciata per nascondere le tracce dell’omicidio”.

Ha contestato l’idea che sua figlia si fosse data fuoco, notando che non aveva ustioni su tutto il corpo, e ha affermato che vuole che sua figlia sia riesumata per l’autopsia.

La figlia di Kasseb era sposata da quasi due anni e aveva un bambino di sei mesi. Il padre ha spiegato che “aveva alcuni problemi come la maggior parte delle ragazze appena sposate”.

La polizia sta indagando sul caso.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli