Il palestinese sospettato dell’attacco alla metropolitana legge soffriva di problemi mentali

 Ma’an-Gerusalemme. Abd al-Rahman al-Shaludi, che è deceduto nelle prime ore di giovedì, dopo essere stato colpito da proiettili delle forze di polizia israeliane, a seguito di un sospetto attacco contro dei civili a Gerusalemme, soffriva di problemi psicologici a seguito della sua prigionia in un carcere israeliano. E’ quanto ha dichiarato la madre del ragazzo.Il Centro di informazioni Wadi Hilweh ha riferito le dichiarazioni della donna, secondo la quale suo figlio soffriva di problemi mentali, manifestatisi dopo il rilascio dal carcere israeliano, in marzo, dove era stato torturato.

Il giorno dell’incidente a Gerusalemme, aveva portato al-Shaludi da un dottore che l’aveva indirizzata verso uno psichiatra, con appuntamento fissato per il 9 novembre.

La famiglia afferma che il giovane era stato aggredito e minacciato mentre scontava tre differenti periodi di carcere, il primo dei quali nel settembre del 2012.

Un legale della famiglia ha dichiarato che il cadavere di al-Shaludi è stato sottoposto ad autopsia contro la volontà dei familiari, e la madre ha accusato le forze di polizia israeliane di aver assassinato il figlio “a sangue freddo”.