Il partito comunista israeliano condanna repressione delle manifestazioni del 15 maggio

Riceviamo e pubblichiamo

Il partito comunista israeliano ha condannato la letale repressione di Israele sulle alture del Golan, a Gaza, in Cisgiordania e nel Libano meridionale.

Domenica 15 maggio, il partito comunista israeliano (CPI) ha condannato la brutale repressione israeliana che ha avuto luogo sulle alture del Golan, a Gaza, in Cisgiordania e nel Libano meridionale, dove l'esercito israeliano ha sparato per disperdere i manifestanti filo palestinesi.

Ben 16 civili, domenica, sono stati uccisi dal fuoco israeliano negli scontri lungo i confini siriano e libanese, mentre i palestinesi ricordavano il 63° anniversario dell'espulsione dalle loro case. Inoltre, sempre domenica, a Gaza, durante un corteo di palestinesi diretto al confine israeliano di Erez, è stato ucciso un ragazzo di 18 anni e altre 125 persone sono state ferite dall'esercito israeliano. In questa giornata, nota in arabo come Yom an-Nakba, si commemora il “giorno della catastrofe”, quando venne creato lo stato di Israele, e circa 800mila palestinesi si trasformarono in rifugiati.

Mohammed Nafa'h, segretario generale del CPI, ha confermato la storica posizione comunista, secondo la quale la giusta e definitiva soluzione della causa palestinese è il riconoscimento del diritto all' auto-determinazione del popolo palestinese, del diritto di fondare il loro stato con la sovranità nazionale su tutti i territori palestinesi occupati nel 1967, con al-Quds (Gerusalemme est) come capitale, e la risoluzione del problema dei rifugiati palestinesi conformemente a quanto stabilito dalla risoluzione ONU 194.

Secondo Nafa'h, “questa è l'unica strada percorribile per raggiungere la soluzione dei due stati, dove i due stati possano vivere in pace e stabilità. Cercare di aggirare la soluzione dei due stati porterà solamente al rafforzamento dello stato di occupazione e alla negazione del diritto del popolo palestinese all'auto-determinazione, per quanto radicali possano sembrare queste soluzioni”.

Il segretario generale del CPI lancia un appello per avviare  una campagna israeliana contro l'occupazione e per uno stato palestinese indipendente. Il partito comunista israeliano si rivolge a tutti coloro che aspirano alla democrazia e al riconoscimento dei diritti umani in Israele, ebrei e arabi, affinché siano solidali con la lotta del popolo palestinese per la liberazione nazionale, per una vita dignitosa e per la libertà, e affinché partecipino a una grande manifestazione che si terrà a Tel Aviv, sabato 4 giugno, alla vigilia del 44° anniversario dell'occupazione dei territori palestinesi.

 

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