Il Patriarca Latino: i crimini del “Price Tag” costituiscono un’atmosfera avvelenata per la visita del Papa

Haifa-AFP. La massima autorità della Chiesa Romana in Terra Santa ha dichiarato domenica scorsa, 11 maggio, che i crimini di odio contro i cristiani e i musulmani ivi residenti stanno inasprendo i rapporti, in vista della visita del Papa.

Il Patriarca Latino Fuad Twal ha affermato che ”gli atti di vandalismo non repressi avvelenano l’atmosfera di coesistenza e di collaborazione, specialmente in queste due settimane che precedono la visita di Papa Francesco”.

“Costituisce anche una macchia su quella democrazia che Israele sostiene di essere”, ha aggiunto durante una conferenza stampa tenutasi nella città portuale di Haifa, nel nord di Israele.

La visita del Papa inizierà, secondo programma, il 24 maggio, in Giordania, e continuerà in Terra Santa, a partire dal giorno 25.

Venerdì 9, alcuni vandali avevano disegnato, con spray, graffiti anti-cristiani su una chiesa di Gerusalemme, proprio nei giorni seguenti una richiesta, fatta dalla dalla Chiesa di Roma ad  Israele, perché  prendesse delle misure a seguito del rinvenimento di slogan razzisti che imbrattavano edifici di proprietà del Vaticano in altre parti della città.

In un comunicato, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha affermato che ”i vescovi sono molto preoccupati per la mancanza di sicurezza e di reazione dell’autorità politica e temono un aumento graduale delle violenze”.

In conseguenza dell’attacco della settimana scorsa, la polizia israeliana ha compiuto passi per aumentare la sicurezza intorno ai luoghi santi.

Israele sta lottando per contenere l’aumento dei crimini, generati dall’odio, i cosiddetti ”price tag” (cartellino del prezzo), compiuti da estremisti ebrei, i quali prendono di mira proprietà palestinesi, incluse chiese e moschee.

Sebbene la polizia  abbia effettuato diversi arresti, i procedimenti giudiziari hanno portato a un nulla di fatto, ed il governo, sottoposto ad un aumento delle pressioni, ha preso la decisione di far intervenire lo Shin Bet, cioè l’Agenzia di sicurezza interna.

Aumento degli attacchi 

Domenica 11 maggio, la polizia ha arrestato, in un’operazione congiunta con lo Shin Bet, due uomini israeliani sospettati di aver commesso “crimini di odio”.

Il  portavoce della polizia, Micky Rosenfeld, ha dichiarato all’agenzia AFP: “Abbiamo in custodia due individui sospettati di essere coinvolti in attività criminali legate a motivazioni nazionaliste. Li stiamo interrogando rispetto ad alcuni episodi”.

Rosenfeld ha riconosciuto che c’è stato un “chiaro aumento” dei crimini generati da odio contro moschee e chiese negli ultimi tempi, ma che non è in grado di sostenere che siano legati alla visita del Papa.

Twal ha richiamato la polizia ai suoi doveri per superare quello che lui ha definito “rilassamento nel perseguire gli autori dei crimini”.

“Come può succedere che non catturino gli autori?”, si è chiesto, sostenendo che “gli attacchi stanno soltanto attirandosi la condanna da parte delle autorità politiche israeliane, ma tutto ciò si concretizza in pochi arresti”.

E ha aggiunto: “Dato che i vandali risultano in gran parte non perseguiti, la priorità per il governo deve consistere nell’arrivare al nocciolo del problema”, ha sostenuto.

I ministri israeliani hanno tenuto una riunione di emergenza nella giornata di mercoledì 14, impegnandosi a far applicare pesanti provvedimenti contro gli autori degli atti criminali.

“Noi siamo incoraggiati dal fatto che il ministro della Giustizia, Tzipi Livni, ha tenuto un incontro di emergenza per combattere questo vandalismo senza senso”, ha detto Twal.

“Con la speranza che la questione non rimanga solo materia di dichiarazioni e di discussioni attorno ad un tavolo. Fino a che queste discussioni non si trasformeranno in atti concreti, noi rimarremo scettici”.

La polizia e lo Shin Bet, secondo quanto viene riferito, temono che gli estremisti ebrei possano aumentare gli attacchi verso i siti cristiani, nel tentativo di attirare l’attenzione dei mezzi di comunicazione nell’attesa della visita del Papa.

Gli attacchi del “price tag” all’interno di Israele, in aggiunta agli attacchi da parte dei coloni israeliani ai palestinesi ed alle loro proprietà nella Cisgiordania, sono stati inclusi nel Rapporto del Dipartimento di Stato degli Usa riguardante il terrorismo nell’anno 2013, pubblicato lo scorso 30 aprile.

Traduzione di Tito Cimarelli