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Ramallah – MEMO. Il Centro palestinese per i diritti umani (PCHR) ha chiesto martedì al Procuratore della Corte penale internazionale di condurre un’indagine “seria” sui crimini israeliani contro i palestinesi.
E’ quanto è avvenuto un giorno dopo che le forze d’occupazione israeliane hanno ucciso il minorenne palestinese, Mohammad Awadat, 17 anni, nel campo profughi di Aqabat Jabr, nella città di Gerico, nella Cisgiordania occupata.
In una dichiarazione, il PCHR ha affermato che “il crimine commesso dall’occupazione israeliana, in cui un minorenne palestinese è stato ucciso e altri tre sono stati feriti a Gerico, rientra nei crimini di guerra israeliani e nei crimini derivanti dall’uso eccessivo della forza”.
Defence for Children International – Palestine (DCIP) ha dichiarato in un rapporto: “Le forze israeliane sono entrate nel campo profughi di Aqbat Jabr intorno alle 9:40 di quella mattina e, mentre si ritiravano dal campo, hanno sparato munizioni letali in modo indiscriminato, colpendo Mohammad alla testa, al petto, all’addome e al bacino”.
Ha aggiunto: “Un’ambulanza della Società della Mezzaluna Rossa Palestinese ha trasferito Mohammad all’ospedale governativo di Gerico, dove è stato dichiarato morto intorno alle 11:30”.
Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma del DCIP, ha dichiarato: “L’impunità sistemica crea un contesto ultra permissivo in cui le forze israeliane non conoscono limiti e sparano abitualmente per uccidere bambini palestinesi in circostanze in cui non c’è un’imminente minaccia alla sicurezza”.
Ha aggiunto: “Le uccisioni illegali di bambini palestinesi sono diventate la norma, poiché le forze israeliane sono sempre più autorizzate a usare intenzionalmente la forza letale in situazioni non giustificate. Ossia, si tratta di crimini di guerra, senza alcuna conseguenza”.
Il PCHR ha chiesto che la comunità internazionale agisca immediatamente per fermare i crimini dell’occupazione israeliana e che cessi la politica di due pesi e due misure.
Awadat è il 18° ragazzino palestinese ucciso dalle forze israeliane nel 2023, secondo il DCIP.