Il PCHR chiede di arrestare i responsabili coinvolti nella tortura di un minore in moschea

Il PCHR chiede di arrestare i responsabili coinvolti nella tortura del minore in moschea

Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) è seriamente preoccupato per le gravi percosse inflitte a un ragazzino di 13 anni nella  moschea del villaggio di Abasan, a est di Khan Younis. Il PCHR segue con preoccupazione le conseguenze del fatto che portano il minore e suo padre all’arresto e alle indagini dopo un’intervista del padre del minore a Palestina TV. Il PCHR chiede al Procuratore Generale di Gaza di indagare sul grave episodio di percosse al minore nella moschea e di conformarsi agli standard di protezione dell’infanzia delle leggi palestinesi, in particolare alla legge sui minori palestinesi del 2004.

Secondo l’analisi del PCHR, lunedì pomeriggio 20 agosto 2018, un gruppo di giovani ha picchiato gravemente un minore identificato come A. M. ‘A. (13 anni). Lo ha rinchiuso in una stanza della moschea Isma’il Abu Shanab nel villaggio di ‘Abasan al-Kabirah, lo ha immobilizzato contro una colonna della moschea per molte ore. Poi, lo ha picchiato con un filo elettrico e lo ha colpito dai piedi a tutto il corpo. Uno degli aggressori ha affermato di averlo trovato nel bagno della moschea che cercava di aggredire un bambino di 8 anni.

L’episodio ha scatenato un’ondata di denunce sui social media. L’episodio del bambino nella moschea e alcune foto che mostrano i segni delle percosse sono stati resi pubblici dopo la trasmissione di un report sul minore su Palestine TV. Il report includeva interviste con il minore e i suoi genitori, in cui parlavano dell’ aggressione e accusavano il movimento Hamas di esserne l’artefice. Di conseguenza, la polizia ha arrestato il minore e suo padre e ha messo il minore nell’istituto di assistenza sociale di al-Rabee a Gaza.

Alla luce di questo,

  1. Il PCHR chiede al Procuratore Generale di Gaza di indagare sull’episodio di percosse gravi del minore Abu ‘Anza e di trattenere i colpevoli.
  2. Il PCHR afferma che deve esserci un trattamento speciale per i minori, in quanto l’Articolo 69.1 della Legge sui Minori Palestinesi del 2004 afferma che “Ogni bambino che è stato accusato ha il diritto di ricevere un trattamento proporzionato alla sua età, di proteggere il suo onore e la sua dignità e di facilitare la sua reintegrazione per svolgere un ruolo costruttivo nella società”.
  3. Il PCHR sottolinea che i minori non dovrebbero essere detenuti in attesa di indagini se non è necessario, poiché l’Articolo 69-3 della Legge sui Minori Palestinesi afferma che: “La priorità deve essere data ai mezzi preventivi ed educativi ed evitare, nella misura possibile, di ricorrere alla detenzione preventiva e alla privazione della libertà “.
  4. Il PCHR ritiene che non vi sia alcuna giustificazione per l’aggressione e la violenza per qualsiasi motivo e nessuno ha il diritto di farsi giustizia da solo. Il PCHR ritiene inoltre che il caso avrebbe dovuto essere rinviato alle autorità competenti per intraprendere le azioni legali necessarie per il minore.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli