Il PCHR chiede di indagare per la morte di un uomo durante uno scontro a fuoco

PCHR. Centro palestinese per i diritti umani.

Il PCHR chiede di  indagare sulla morte di un uomo durante uno scontro a  fuoco tra armati e agenti di sicurezza nel campo profughi di Askar, ad est di Nablus
Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR ) invita l’ufficio del procuratore generale a investigare seriamente per la morte di un palestinese dovuta a un proiettile alla testa durante uno scontro a fuoco tra i membri del servizio di sicurezza preventivo palestinese (PSS) e 3 uomini armati nel campo profughi di Askar, ad est di Nablus, nel nord della Cisgiordania, seguito da distruzione di proprietà pubblica e privata.Secondo le indagini condotte dal PCHR, verso le ore 19:45 di martedì 28 agosto 2013, un certo numero di ufficiali PSS che viaggiavano su un veicolo civile sono arrivati al campo profughi di Askar, ad est di Nablus, per arrestare un ricercato. Quando la persona ricercata ha notato gli agenti di sicurezza sulla strada principale del campo, lui e altri due uomini armati hanno sparato contro di loro, e gli agenti di sicurezza hanno risposto al fuoco. Durante lo scambio di fuoco, Amjad Falah ‘Ouda, 40 anni, un falegname che si trovava nel suo laboratorio sulla strada principale, è stato ucciso da un proiettile alla testa.Poco dopo, decine di giovani hanno dato fuoco a una guardiola delle forze palestinesi di sicurezza nazionale nella scuola industriale vicino al campo, e a una guardiola della polizia palestinese vicino al campo profughi di Balata. Altri giovani hanno distrutto semafori, un bancomat della Cairo-Amman Bank in via Amman, e un bancomat della Banca della Palestina al-Ghawi, al bivio tra i campi profughi di Askar e Balata. I manifestanti hanno anche dato fuoco al compound medico dei servizi medici di sicurezza palestinesi nel campo profughi di Askar.

All’ospedale Rafidya, dove il corpo di Ouda è stato portato, giovani del campo profughi di Askar hanno danneggiato delle auto vicino all’ospedale e dato fuoco a un veicolo della sicurezza. Hanno anche lanciato pietre contro gli agenti di sicurezza. Inoltre, decine di giovani hanno chiuso l’ingresso del campo profughi di al- Far’a, a sud di Tubas, sulla strada Tubas – Nablus, e dato fuoco a pneumatici di gomma in segno di protesta contro la morte di Ouda.

Il PCHR condanna l’uccisione di Ouda e invita l’ufficio del procuratore generale ad indagare sulle circostanze della sua morte, i successivi attacchi contro la proprietà pubblica e privata e a portare i responsabili davanti alla giustizia. Il PCHR conferma la sua posizione respingendo ogni attacco contro la proprietà pubblica e privata.

Traduzione a cura di Edy Meroli