Il PCHR chiede l’apertura di un’inchiesta sull’uccisione di due cittadini di Gaza per mano della polizia

PCHR
Palestinian Centre for Human Rights

Comunicato stampa.

12 giugno 2011

 

Il Palestinian Center for Human Rights (PCHR) chiede un'indagine seria sull'uccisione di Ismail Abu Taha da parte di militanti che hanno dichiarato di essere membri del dipartimento della polizia investigativa della città di Khan Yunis, nel sud della Striscia. 

Il PCHR chiede anche un'indagine per la morte di Hassan al-Hmaidi e il ferimento di Abdullah Abu Mughassib, entrambi del villaggio di Wadi al-Salqa, nella Striscia di Gaza centrale, mentre si trovavano in stato di detenzione da parte della polizia anti-droga di Deir al-Balah. 

PCHR chiede un'indagina aperta con risultati pubblici e la persecuzione dei colpevoli.  

Secondo le indagini condotte dal PCHR e testimonianze delle famiglie delle vittime, alle 17,35 circa di venerdì 10 giugno 2011, fonti mediche dell'ospedale Nasser, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, hanno dichiarato che Ismail Adnan Abu Taha, 23 anni, è stato ucciso da un proiettile che è entrato dal braccio sinistro e si è conficcato nel cuore. Il padre della vittima, Adnan Yousef Abu Taha, testimone oculare, ha dichiarato al PCHR:

“Alle 17 circa di venerdì, stavo camminando vicino alla mia casa, in via ICRC, nell'area di Sheikh Nasser, a Khan Yunis.  Ho visto mio figlio, Ismail, a boardo di un camion rosso. Stava discutendo con due persone in sella a una moto. Mi sono avvicinato a loro e ho chiesto a mio figlio di andare via. Ho domandato alle due persone quale fosse il problema. Essi mi hanno detto che erano membri del dipartimento investigativo della polizia.

Hanno picchiato mio figlio. Io ho tentato di proteggerlo, ma mi hanno spinto a terra. Hanno ripetutamente affermato che erano membri del dipartimento investigativo della polizia.  Uno di loro ha puntato una pistola contro mio figlio e gli ha sparato.

Mio figlio era ferito al braccio sinistro. I due hanno poi abbandonato la scena. Ho chiamato un'ambulanza, ma i medici mi hanno risposto che dovevo contattare prima la polizia, perché accorresse sul posto.

Ho caricato immediatamente mio figlio in un'auto civile e l'ho portato all'ospedale Nasser.  Era ancora vivo, in quel momento. Circa 15 minuti dopo, i medici mi hanno informato che era deceduto, perché era stato colpito da un proiettile che era entrato dal braccio sinistro e si era conficcato nel cuore”.

Le dichiarazioni del maggiore Raed al-Qidwa, capo del dipartimento della polizia investigativa di Khan Yunis, sono state citate nel sito web del “Palestine Today”[1], domenica mattina, 12 giugno 2011: egli afferma che le indagini preliminari indicano che l'episodio è il risultato di una disputa tra colui che ha sparato, che stava guidando una motocicletta accompagnato da un'altra persona, e la vittima, a bordo di un furgone commerciale sulla strada che porta al mercato del Mercoledì.

La polizia palestinese ha diffuso un comunicato nel suo sito internet [2], domenica, affermando: “La polizia palestinese conferma che Abu Taha è stato ucciso da un proiettile non intenzionalmente e per errore”.

Fonti mediche hanno dichiarato al PCHR che le ambulanze non possono intervenire nelle dispute familiari senza la presenza della polizia, a causa della persistenza di attacchi contro ambulanze ed equipe mediche durante le liti familiari.

In un altro incidente, sabato mattina 12 giugno 2011, la famiglia di Hassan Mohammed Al-Hmaidi, 24 anni, del villaggio di Wadi al-Salqa, a est di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, è stata informata da fonti mediche all'interno dell'ospedale Shifa di Gaza City che Hassan era morto venerdì sera, 10 giugno. 

Al-Hmaidi era stato trasferito all'ospedale Shifa dall'ospedale Martiri di al-Aqsa di Deir al-Balah, il 3 giugno 2011, dopo che era stato arrestato insieme ad altre due persone del suo quartiere dalla polizia anti-droga.

Al-Hmaidi era stato ricoverato all'ospedale Martiri di al-Aqsa in gravi condizioni. Il fratello della vittima, Ali Mohammed al-Hmaidi, ha dichiarato al PCHR:

“Alle 12 circa di domenica 5 giugno 2011, ho fatto visita a mio fratello Hassan, nel reparto intensivo dell'ospedale Shifa. Era in coma. Ho potuto notare lividi sulla sua faccia e sugli arti, ma i poliziotti che lo sorvegliavano mi hanno costretto ad andarmene”. 

Fonti della polizia a Deir al-Balah hanno dichiarato al PCHR che al-Hmaidi soffriva di epilessia e che si è colpito la testa da solo con un oggetto solido, che gli ha causato un'emorragia cerebrale, e per questo è stato ricoverato all'ospedala Martiri di al-Aqsa. 

Tuttavia, la famiglia al-Hmaidi ha dichiarato al PCHR che il figlio non soffriva affatto di epilessia o di qualsiasi altra patologia.  

Nello stesso contesto, Abdullah Braik Abu Mughassib, 23 anni, del villaggio di Wadi al-Salqa, è stato ricoverato nell'ospedale Martiri al-Aqsa, a Deir al-Balah, il 3 giugno 2011, con una ferita da pallottola nel piede.

Abu Mughassib ha dichiarato di essere stato ferito mentre si trovava in custodia presso la polizia anti-droga, nello stesso giorno. Suo fratello, Mahmoud Abu Mughassib, ha dichiarato al PCHR:

“Venerdì mattina 3 giugno 2011, ho ricevuto una telefonata da un amico che mi ha informato che mio fratello era stato arrestato in mattinata dalla polizia anti-droga, e che stava ricevendo cure mediche all'ospedale Martiri di al-Aqsa, poiché era stato ferito al piede da una pallottola.

Alle 8 circa dello stesso giorno, ho ricevuto una telefonata da mio fratello che mi informava che era ricoverato all'ospedale Shifa di Gaza City, poiché i poliziotti gli avevano sparato al piede, e che questo gli aveva causato un deterioramento delle condizioni di salute”.

Bisognerebbe notare che, venerdì 3 giugno 2011, la polizia anti-droga ha eseguito una campagna di arresti nel villaggio di Wadi al-Salqa, nella Striscia di Gaza centrale, contro sospetti trafficanti di droga.

Alla luce di quanto scritto sopra:

1.     il PCHR chiede al governo di Gaza di indagare seriamente sull'uccisione di Ismail Abu Taha e di portare i colpevoli di fronte alla giustizia. 

2.     il PCHR chiede anche di indagare sulla morte di Hassan al-Hmaidi, avvenuta dopo l'arresto da parte della polizia anti-droga. Il PCHR è preoccupato che possa essere stato sottoposto a tortura.

3.     il PCHR chiede inoltre un'indagine sul ferimento di Abdullah Abu Mughassib, specialmente poiché la famiglia afferma che egli è stato ferito mentre si trovava in stato di custiodia presso la polizia anti-droga.

4.     il PCHR ricorda che la tortura è proibita dalla Legge palestinese, e che costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale, particolarmente della “Convenzione del 1984 contro la tortura e altri trattamenti crudeli, degradanti e disumani o punizioni”.  Il PCHR sottolinea che i crimini di tortura non sono soggetti a prescrizione, e possono essere puniti sempre. 

Documento pubblico 

For more information please call PCHR office in Gaza, Gaza Strip, on +972 8 2824776 – 2825893

PCHR, 29 Omer El Mukhtar St., El Remal, PO Box 1328 Gaza, Gaza Strip. E-mail: pchr@pchrgaza.org, Webpage http://www.pchrgaza.org

 

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