Il PCHR condanna gli attacchi alle assemblee pacifiche a Gaza e ad Hebron

Pchr. Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) condanna pesantemente  la polizia femminile palestinese per la dispersione violenta di una raduno di protesta femminile  avvenuto davanti alla sede del Servizio di sicurezza preventiva palestinese a Hebron.

Il Pchr condanna anche la detenzione di otto civili da parte dei servizi di sicurezza di Gaza che ieri hanno partecipato pacificamente alla protesta  organizzata dalle donne attiviste.

Il Pchr condanna inoltre l’aggressione di alcuni di questi civili e invita i pubblici ministeri di Ramallah e di Gaza ad aprire seriamente le indagini di queste aggressioni e consegnare i perpretatori dei crimini alla giustizia.

Secondo le indagini condotte dal Pchr, alle 15:00 di martedì 13 novembre 2012, circa 20 donne e bambini appartenenti alla famiglia di al-Sherbaty, insieme alla giornalista Lama Abdul-Motaleb Khater, si sono riunite davanti alla sede della Sicurezza preventiva a Hebron per protestare sul protrarsi della detenzione di Ra’ed Hmaydan al-Sharbaty (43), di Hebron, in base ad un ordine del tribunale. Intorno alle 20.00, alcune donne della polizia femminile palestinese sono uscite dalla sede vestite in abiti civili e hanno attaccato le partecipanti e i bambini, con calci e schiaffi per disperdere la folla. Come risultato di questo attacco, Obaida Ra’ed al-Sharbaty (4 anni) e Toqa Hesham al-Sharbaty (12) hanno riportato contusioni e graffi, e sono state trasportate all’ospedale pubblico di Hebron per farsi medicare. Pure le giornaliste Lama Khater e Basha’er Hisham al-Sherbaty sono state picchiate.

Va ricordato che l’8 novembre 2012 la Sicurezza preventiva aveva arrestato al-Sherbaty, e da allora è in sciopero della fame. Martedì 12 novembre 2012, è stato trasportato all’ospedale pubblico di Hebron dopo che le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa dello sciopero della fame.

Nello stesso contesto, alle 12:30 circa di martedì 13 novembre 2012, decine di attiviste hanno organizzato un raduno di protesta in piazza Milite Ignoto, vicino al Consiglio legislativo palestinese (Plc), nella parte occidentale della città di Gaza,  reclamando la fine della divisione palestinese. Alla termine della protesta gli agenti di polizia, impiegati pesantemente nell’area, hanno  arrestato 8 civili di sesso maschile, presenti nella zona per supportare le richieste delle partecipanti.

I civili detenuti, sono stati picchiati dagli agenti di sicurezza, e sono stati identificati come: Mahmoud Khalaf, membro del Comitato Centrale del Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp); Khaled Abu-Sharekh; Saif Edin-Shaheen; Mohammad Waqfa; Ayman Karzim; Soultan Shobair; Talal Abu-Zarifa e Nabil Diab, leader dell’Iniziativa Nazionale. La polizia ha rilasciato queste persone lo stesso giorno.

Nella sua testimonianza ad un giornalista del Pchr, Mahmoud Mohammad Khalaf, uno dei detenuti rilasciati, ha dichiarato:

“Intorno alle 12:00, sono andato in piazza Milite Ignoto a partecipare al raduno di protesta organizzato dall’Unione generale delle donne palestinesi e delle Ong. Un gran numero di agenti di polizia erano presenti in piazza, e proibivano alle persone di raggiungere il raduno. Sono riuscito a raggiungere l’assemblea attraverso l’ingresso nord e ho partecipato alle attività. Quando il raduno è terminato e stavo lasciando la piazza, sono stato bloccato dai membri della polizia investigativa, che mi hanno chiesto di seguirli. Al mio rifiuto di andare con loro, mi hanno condotto con la forza alla stazione di polizia di al-Jawazat, dove sono stato picchiato, insieme ad altri 4 detenuti. Un’ora e mezza dopo, sono stato rilasciato a seguito di un intervento da parte dei leader del Fdlp.

Il Pchr condanna le continue violazioni del diritto di riunione pacifica, e:

1 – invita sia i governi di Gaza e Ramallah di adottare le misure necessarie per far cessare le violazioni delle libertà pubbliche, e di rispettare il diritto di tenere riunioni pubbliche e il diritto alla libertà di opinione e di espressione, garantito dalla legge di base palestinese e dalle leggi internazionali sui diritti umani;

2 – sottolinea che il diritto di riunione pacifica è garantita dall’articolo 26-5 della legge di base palestinese e dalla legge n. 12/1998 sugli incontri pubblici, e

3 – invita il pubblico ministero a aprire le indagini su queste aggressioni e a portare gli esecutori alla giustizia.

Traduzione per InfoPal a cura di Miranda Follador