Il Pchr condanna la decisione dell’Unione Europea di intensificare i rapporti con Israele

Gaza – Pchr. Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) condanna con fermezza la decisione presa dall’Unione Europea (Ue) nel corso dell’incontro dell’EU-Israel Association Council di martedì 24 luglio, riguardante la proposta di rafforzare le relazioni commerciali e diplomatiche con Israele.

Il commissario per la Politica europea di vicinato, Štefan Füle, a conclusione dell’incontro ha rilasciato una dichiarazione che indica la volontà, da parte della Commissione europea, di sviluppare la cooperazione con Israele in diversi settori. Füle ha altresì dichiarato che alcune discussioni hanno affrontato la tematica dello sviluppo dei diritti umani e delle libertà democratiche in Israele. Nelle dichiarazioni non si fa riferimento, però, ai Territori palestinesi occupati, né alle politiche israeliane e alle sue azioni nella regione.

Ampliando le relazioni bilaterali con Israele, l’Ue ha ignorato gli ammonimenti dei suoi propri ministri degli esteri riguardo le politiche e le azioni israeliane nella Sponda Occidentale, che insidiano gravemente la possibilità di soluzione a due stati per Israele e Palestina. Il Pchr condanna con estrema fermezza la continua costruzione di insediamenti nei Territori palestinesi occupati. Le attività degli insediamenti di Israele violano il diritto internazionale, i diritti alla proprietà privata e i diritti umani collettivi e individuali del popolo palestinese.

Per esempio, l’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra proibisce a una potenza occupante di trasferire la popolazione civile nei territori che la potenza occupa, e vieta la creazione di qualsiasi cambiamento, all’interno di un territorio occupato, che non sia indirizzato al beneficio della popolazione occupata. In base a ciò, la costruzione di insediamenti nei Territori occupati costituisce un crimine secondo il diritto umanitario internazionale.

Inoltre, la decisione di garantire a Israele un maggior accesso ai mercati europei, che rappresenta il 60% del commercio di Israele, è stata presa senza la dovuta considerazione dei diritti umani del popolo palestinese. E’ stato garantito a Israele l’accesso al mercato europeo senza alcun accordo riguardante i suoi obblighi di rispetto dei diritti umani nei Territori occupati. Ciò ha gravemente indebolito le capacità dell’Unione Europea di incitare Israele al rispetto delle proprie responsabilità entro quanto stabilito dal diritto e dalle leggi umanitarie internazionali. Il Pchr ritiene che l’Unione Europea abbia perso un’occasione per discutere importanti questioni dei diritti umani, favorendo mere considerazioni di tipo economico.

Concludendo questo accordo, l’Ue ha dimostrato una palese inosservanza per le continue violazioni dei diritti umani da parte di Israele nei Territori palestinesi occupati. Violazioni che comprendono l’arresto arbitrario, l’utilizzo della detenzione amministrativa, la tortura e il maltrattamento, l’uso della forza contro i civili e contro le loro proprietà e l’assassinio extragiudiziale. Il Pchr ha inoltre documentato le violazioni da parte israeliana di un’ampia varietà di libertà fondamentali, quali la libertà di movimento, di espressione, di assemblea e di associazione. Il sistema giudiziario israeliano offre scarse o nulle possibilità di risarcimento alle vittime di tali violazioni dei diritti umani.

Inoltre, l’accordo ignora l’assoluta chiusura unilaterale, da parte di Israele, della Striscia di Gaza, che continua dal 2007. Il blocco rappresenta una punizione collettiva della popolazione civile, ed è considerato dal Comitato internazionale della Croce Rossa una chiara violazione da parte israeliana degli obblighi del diritto umanitario internazionale.

Considerato quanto sopra, il Pchr:

  1. Condanna fermamente la decisione dell’Ue di rafforzare le relazioni commerciali e diplomatiche con Israele;
  2. Chiede all’Ue di rivedere la propria posizione riguardo a Israele, alla luce delle gravi e ripetute violazioni del diritto umanitario internazionale e delle leggi umanitarie internazionali; e

Chiede a Israele di rispettare gli obblighi dettati dal diritto umanitario internazionale e dalle leggi umanitarie internazionali.

Traduzione per InfoPal a cura di Stefano Di Felice