Palestinian Centre for Human Rights. Comunicato stampa
Le Forze israeliane uccidono a sangue freddo un giudice presso il valico di al-Karamah, al confine con la Giordania
La mattina di lunedì 10 marzo 2014, le Forze israeliane di stazione ad al-Karamah, al posto di blocco con la Giordania, hanno assassinato a sangue freddo un giudice del Tribunale dei magistrati che stava rientrando nei Territori palestinesi occupati. Le Forze israeliane sostengono che il giudice avrebbe tentato di impadronirsi dell’arma di un soldato israeliano, che, a sua volta, avrebbe sparato uccidendolo. Le indagini condotte dal Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) respingono però le rivendicazioni israeliane, sostenendo che il giudice non costituiva minaccia alcuna alle vite dei militari israeliani.
Secondo un testimone oculare, verso le 8:00 di quel lunedì mattina, un autobus avrebbe trasportato i passeggeri dal lato giordano del confine al primo posto di blocco dalla parte opposta del valico di al-Karamah, che è sotto controllo israeliano. I militari israeliani avrebbero quindi ordinato ai passeggeri dell’autobus di scendere, per essere sottoposti a perquisizione, e verso le 8:15 avrebbero ordinato loro di risalire sull’autobus. Tutti i passeggeri sarebbero risaliti sull’autobus, tranne Ra’ed ‘Ala ad-Din Zaiter, 38 anni, giudice presso il Tribunale dei magistrati di ‘Amman, originario di Nablus ma residente in Giordania, un giovane uomo e una donna che stavano per salire sul mezzo. Un militare israeliano avrebbe quindi spinto Z’aiter, fornito di passaporto giordano, che avrebbe reagito dando origine a una discussione. Un secondo militare avrebbe spinto nuovamente Z’aiter, facendolo cadere a terra. Rialzatosi, egli avrebbe spinto a sua volta il soldato israeliano, il quale, per tutta risposta, avrebbe fatto fuoco due volte, colpendo il giudice al petto e facendolo arretrare di qualche passo. Un terzo proiettile è stato poi sparato al petto dell’uomo, che è quindi caduto a terra. Z’aiter è stato lasciato 30 minuti a terra senza ricevere assistenza medica, finché è morto dissanguato.
In seguito, un’ambulanza della Stella rossa di David è arrivata a raccogliere il corpo, per portarlo a destinazione ignota. Di sera, un’ambulanza dell’associazione palestinese della Mezzaluna crescente ha ricevuto il corpo di Zaiter e lo ha portato all’ospedale di chirurgia di Rafidiah, a Nablus, dove la salma è arrivata verso le 21:45. Nel pomeriggio di martedì 11 marzo il corpo di Z’aiter ha raggiunto il cimitero di famiglia, a Nablus.
Il Pchr condanna con forza l’assassinio a sangue freddo di Zaiter, e sottolinea come questo crimine israeliano provi una volta ancora la mancanza di rispetto per le vite dei civili.
Il Pchr chiede poi l’intervento della comunità internazionale affinché si ponga fine ai crimini commessi dalle Forze israeliane, e rinnova il suo appello alle alte parti contraenti della Quarta convenzione di Ginevra del 1949 affinché si impegnino a rispettare gli obblighi derivanti dall’articolo 1 i.e, che richiama al rispetto e alla garanzia del rispetto della Convenzione in qualsiasi circostanza, e ricorda gli obblighi derivanti dall’articolo 146, che chiede il perseguimento di coloro i quali commettano gravi violazioni della convenzione stessa. Tali gravi violazioni costituiscono crimine di guerra in base all’articolo 147 della Convenzione e in base al Protocollo aggiuntivo (I) alla Convenzione di Ginevra.
Traduzione di Stefano Di Felice