Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) esprime preoccupazione per Derar Abu Sisi, in isolamento nel penitenziario di Ashkelon

Gaza – Pchr. Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) esprime grave preoccupazione per la vita di Derar Abu Sisi, detenuto palestinese da due anni in isolamento nel penitenziario di Ashkelon. Il Pchr ritiene Israele pienamente responsabile delle sorti di Abu Sisi e richiama l’attenzione della comunità internazionale al fine di esercitare pressioni su Israele per mettere fine alla pratica dell’isolamento.

Il 20 febbraio 2013, un avvocato del Pchr ha fatto visita a Derar Mousa Yuses Abu Sisi, di 44 anni. Durante l’incontro Abu Sisi ha dichiarato di essere in isolamento dal 19 febbraio 2011. Non può parlare con nessuno e le uniche persone che ha visto sono il giudice israeliano e il suo avvocato.  Abu Sisi resta in detenzione nonostante gli appelli che invitino a interromperne l’isolamento. Il giudice israeliano ha rifiutato ogni ricorso e il pubblico ministero israeliano continua a mantenere secretati i documenti che lo riguardano. Abu Sisi ha confermato all’avvocato del Pchr che le sue condizioni di salute stanno peggiorando e che al momento assume 9 farmaci diversi per far fronte all’emofilia, ai calcoli biliari, all’emicrania, alla pressione alta, al mal di schiena, a problemi respiratori e a una grave perdita di peso.

Abu Sisi dirigeva un dipartimento operativo all’interno di un impianto per la produzione di energia a Gaza. È stato rapito dall’intelligence israeliana il 19 febbraio 2011 mentre si trovava in Ucraina, e poi trasportato in Israele. I media israeliani hanno taciuto la notizia del suo rapimento. Un legale del Pchr ha avuto la possibilità di incontrarlo diverse volte; il primo incontro risale al 20 marzo 2011.

Il Pchr esprime preoccupazione per il peggioramento delle condizioni fisiche di Abu Sisi e

  1. si appella all’amministrazione carceraria israeliana per porre fine all’isolamento di Abu Sisi e trasferirlo in un luogo adatto al suo stato di salute;
  2. è preoccupato per il progressivo peggioramento delle condizioni di vita in cui sono costretti 4700 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, 186 dei quali trattenuti con la misura della detenzione amministrativa, in aperta violazione a ogni fondamentale diritto a un giusto processo.

Traduzione per InfoPal a cura di Valentina Iacoponi