Il PCHR indaga sulla morte del prigioniero palestinese deceduto in un ospedale israeliano

Il PCHR – Palestinian Centre for Human Rights – chiede che sia aperta al più presto un’inchiesta indipendente sulle circostanze della morte del prigioniero palestinese, Maysara Abu Hamdiya, avvenuta presso l’ospedale Soroka in Israele. Il PCHR si dice profondamente preoccupato che le autorità israeliane non abbiano offerto tempestive e adeguate cure mediche al prigioniero. Inoltre, il PCHR chiede spiegazioni sul motivo per cui le autorità israeliane non hanno rilasciato Abu Hamdiya in seguito al peggioramento del suo stato di salute negli ultimi due mesi.

La mattina di martedì 2 aprile 2013 Maysara Ahmed Abu Hamdiya (64 anni) di Hebron, è deceduto all’ospedale Soroka di Be’ersheba, Israele. Aby Hamdiya soffriva di cancro alla gola ed era stato trasferito recentemente dal carcere in ospedale.

Abu Hamdiya, sposato e padre di quattro bambini, era un importante generale delle forze di sicurezza dell’autorità palestinese. Inizialmente era stato arrestato dalle forze israeliane nel maggio 2002, era stato processato e condannato per aver fatto parte delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, un gruppo militante vicino al partito politico Fatah e aver partecipato agli attacchi contro le forze israeliane. All’inizio era stato condannato a 25 anni di reclusione, tuttavia il 22 aprile 2007 un tribunale israeliano gli aveva sentenziato la condanna a vita.

Quattro mesi fa ad Abu Hamdiya era stato diagnosticato un cancro alla gola. Al momento della diagnosi, la sua malattia era a uno stadio avanzato. Dal suo arresto, le visite dei familiari erano state sempre negate da parte delle autorità israeliane. Più di recente, alcuni membri della sua famiglia erano stati autorizzati a fargli visita a seguito del peggioramento della sua condizione. Le autorità israeliane avevano respinto ogni richiesta di rilascio.

Secondo quanto comunicato dai media, l’avvocato Jawad Paulis, direttore dell’Unità Legale del Club Prigionieri Palestinesi, aveva visitato Abu Hamdiya all’ospedale Soroka due giorni fa. Le mani e i piedi di Abu Hamdiya erano legati e le guardie israeliane si rifiutavano di liberarli durante la visita. Paulis ha dichiarato che Abu Hamdiya era in uno stato molto grave e non era in grado di parlare.

I prigionieri e i detenuti palestinesi hanno protestato all’indomani della notizia della morte di Abu Hamdiya. Secondo i rapporti, in risposta le forze speciali del Servizio carcerario israeliano hanno condotto violente incursioni nelle celle dei prigionieri.

Siccome Abu Hamdiya era sotto la custodia israeliana al momento della sua morte, le autorità israeliane erano pienamente responsabili del suo benessere. In luce di questo, il PCHR:

  1. Chiede un’immediata e indipendente inchiesta sulla morte di Abu Hamdiya
  2. Si appella alla comunità internazionale affinché costringa Israele a rispettare le leggi umanitarie internazionali, in particolare le Quattro Convenzioni di Ginevra, le Regole Standard ONU per il trattamento dei prigionieri, i Principi Base ONU per il trattamento dei prigionieri, il Corpo di principi per la protezione di tutte le persone sottoposte a qualunque forma di detenzione o restrizione.
  3. Esprime grande preoccupazione riguardo al peggioramento delle condizioni in cui sono detenuti più di 4700 palestinesi che attualmente si trovano nelle carceri o centri di detenzione israeliani.
  4. Si dice preoccupato che i prigionieri e detenuti palestinesi possano rimanere feriti durante le violente incursioni nelle loro celle e invita il servizio carcerario israeliano a rispettare gli standard internazionali in materia di trattamento dei prigionieri e detenuti.
  5. Traduzione per InfoPal a cura di Elisa Ticinelli