L’Olp chiede un intervento internazionale in favore di Hana al-Shalabi.

Memo. L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché eserciti pressioni sul governo israeliano allo scopo di liberare Hana al-Shalabi, che sta sostenendo uno sciopero della fame da due mesi.

Al-Shalabi sta protestando contro la detenzione amministrativa a suo carico: una carcerazione a tempo indeterminato che può essere arbitrariamente prolungata dalle autorità israeliane. La sua protesta la sta esponendo ad un serio pericolo di vita.

In una dichiarazione, il dipartimento dell’Olp per le relazioni internazionali ha affermato che la detenzione amministrativa è contraria alle leggi internazionali e lede le convenzioni sui diritti umani.
Secondo la dichiarazione, “le autorità dell’occupazione israeliana hanno ignorato gli obblighi stabiliti in base alla ratifica del recente accordo sullo scambio di detenuti, procedendo all’arresto dei prigionieri che erano stati liberati in base all’accordo stesso”.

“Le autorità israeliane costringono i prigionieri palestinesi a sottoporsi a test del DNA, violando in tal modo le convenzioni sui diritti umani. Ciò dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dalla comunità internazionale”.

L’Olp ha inoltre affermato che, essendo la questione dei prigionieri di natura non solo umanitaria ma anche politica, la comunità internazionale è chiamata ad agire con senso di responsabilità costringendo Israele a rispettare le leggi internazionali nonché a trattare i detenuti palestinesi in conformità alla loro condizione di prigionieri di guerra: “la detenzione amministrativa e tutte le altre misure repressive applicate ai danni dei detenuti palestinesi devono essere cessate immediatamente”.